Lungo le strade provinciali e secondarie delle terre reggiane, capita spesso, nel corso degli spostamenti da un paese all’altro, di imbattersi in ciò che resta degli edifici rurali storici della nostra regione, testimonianza di una antica civiltà contadina ormai tramontata.
Anche Massimo Zamboni, nelle sue interviste, ha spesso ricordato come fosse un tempo (già a fine anni Ottanta) la zona della bassa reggiana: campagna e vigneti a perdita d’occhio. Poche strade asfaltate e una vita a stretto contatto con la natura.
E’ IN QUESTA CASA DI CAMPAGNA CHE I CCCP INCISERO “EPICA ETICA ETNICA PHATOS”
Villa Pirondini, magione padronale settecentesca che sorge su un antico podere nei pressi di Rio Saliceto, è stata testimonianza della genesi musicale dei CCCP e delle registrazioni del loro bellissimo album “Epica Etica Etnica Pathos”, che realizzarono proprio qui, in questa verde campagna, grazie ad uno studio mobile allestito nella cappella di famiglia della Villa.
LO STUDIO MOBILE VENNE ALLESTITO NELLA CAPPELLA DELLA VILLA
La stalla, il fienile, la cappella sono ancora lì, dopo secoli, avvolte dai viluppi delle piante rampicanti: e chissà quante ne hanno viste di storie umane quelle mura, testimoni di un mondo che poco a poco mutava.
Disabitata da oltre vent’anni, la villa è stata, in epoca moderna (1990 per la precisione) teatro dell’ultima evoluzione musicale di una delle più eclettiche e comunicative forme della cultura giovanile reggiana: “Epica, Etnica, Etica, Pathos” capolavoro dei CCCP che gettò il germe per la nascita, di lì a poco, dei CSI. Ferretti e Zamboni, qui si stabilirono, per tutto il periodo di tempo dedicato alla registrazioni, con la band al completo, Fatur (artista del popolo) e Annarella compresi.
Anche Luigi Ghirri, grande fotografo scandianese immortalò la villa in alcuni dei suoi scatti più belli ed evocativi. Ricordo nitidamente, quando il disco uscì nei negozi che la copertina mi colpì molto, da subito: il mixer, le apparecchiature da studio, gli strumenti accatastati nell’antica cappella affrescata, sita all’interno della villa, dove vennero allora effettuati i missaggi.
AUTORE DELLE FOTO DELL’ALBUM-COMPRESA QUELLA DI COPERTINA- SONO DI LUIGI GHIRRI
Quelle immagini le ho interiorizzate e “vissute” da subito e, come naturale per chi vive qui da sempre, continuo a viverle, con piacere, nelle sale prove, studi improvvisati e ritrovi delle festicciole estive, spesso ambientate nelle case disabitate della nostra campagna.
LA CASA E’ AVVOLTA DA PIANTE RAMPICANTI E ABBANDONATA
La nostra architettura rurale storica, resiste, presidiando da sempre le nostre terre, con la sua presenza confortante e famigliare. I CCCP ci hanno lasciato un capolavoro musicale e le preziose immagini di Ghirri, che ricordiamo con affetto a quasi vent’anni dalla scomparsa (Scandiano, 5 gennaio 1943 – Roncocesi, 14 febbraio 1992) ne sono una preziosa testimonianza.
COSA RESTA OGGI DI QUESTO LUOGO?
Villa Pirondini è attualmente disabitata (al 2021) e non si può accere. Le poche foto che siamo riusciti a scattare sono esterne, tranne quella della cappella, che siamo riusciti a fotografare perchè una delle porte in legno presenta un buco, che vi permetterà di vedere questo luogo per noi iconico. Non vi dico l’emozione che abbiamo provato osservando quei colori sbiaditi dal tempo, gli stessi immortalati da Luigi Ghirri per la copertina dei CCCP.
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VILLA PIRONDINI
via Provinciale per San Lodovico
Rio Saliceto
N.B: Passata la Pizzeria infinito sulla destra, oggi avvolta da una fitta vegetazione verde. Un tempo qui però c’erano solo campi!