La personalità camaleontica di David Bowie, la sua passione per il mimo e la recitazione, i suoi abiti eccentrici, il suo alter-ego venuto dallo spazio e, ovviamente, la sua musica meravigliosa, lo rendono un appetibile soggetto da studiare e reinterpretare, passatemi il termine, sotto forma di graphic novel o pellicole cinematografiche.
IL BIOPIC SU BOWIE E LE SUE PARTECIPAZIONI COME ATTORE
Dopo i biopic su Elton John e Freddie Mercury arriva al cinema anche “Stardust”, la pellicola sulla vita del Duca Bianco, che vede Johnny Flynn nel ruolo di protagonista. Il film è stato presentato ad aprile 2020 con una premiere “casalinga” del Tribeca Film Festival, kermesse fondata a New York nel 2002 da Robert De Niro, Jane Rosenthal e Craig Hatkoff. La prima è avvenuta in streaming e dalle prime indiscrezioni pare che nella colonna sonora non ci siano brani originali, visto che la famiglia di Bowie, già a gennaio, aveva fatto sapere tramite la voce del figlio Duncan Jones, la propria contrarietà a questa uscita cinematografica: “Per come stanno le cose – aveva scritto Jones su Twitter – il film non conterrà musica scritta da papà. Di sicuro a nessuno sono stati concessi i diritti sulla sua musica per nessun biopic”. Ma che cosa racconta il film e perché la famiglia di Bowie ha negato il consenso per i diritti delle sue musiche? Ad oggi l’unica certezza è sulla trama. Il film racconterà il primo viaggio di David Bowie in America nel 1971, anno in cui l’artista darà vita al suo alter-ego “Ziggy Stardust”, una sorta di alieno venuto dallo spazio per cambiare il mondo, ma che finirà invece per influenzare positivamente la carriera di Bowie. Questo “messaggero terreno” -così definirà Ziggy lo stesso Bowie nel 1974- aveva i capelli color del fuoco ed fu accompagnato live dal gruppo musicale The Spiders from Mars, fino al 1973 a celebrare con lui il fortunato e leggendario Ziggy Stardust Tour.
A LOS ANGELES DAVID BOWIE INCONTRA PER LA PRIMA VOLTA ELTON JOHN E GENE VINCENT
Nel 1971 Bowie fece avanti e indietro da una costa all’altra dell’Atlantico, ma è a New York, e più precisamente nel quartiere del Greenwich Village, ai tempi frequentatissimo dai travestiti, che il suo alter-ego Ziggy Stardust iniziò a prendere forma. Ed è sempre nel 1971 che l’autista della Mercury (etichettta che seguì il tour losangelino di Bowie) presentò a David anche Elton John e molti attori di Hollywood, conosciuti tra una festa e l’altra sulle colline della città degli angeli. Infine, sempre a Los Angeles conobbe Gene Vincent, che allora stava registrando all’interno di una villa appartenuta negli anni Trenta alle star del cinema muto, Dorothy e Gillian Gish. E se il biopic parte dall’America per questo viaggio sulle orme di Bowie, mentre le leggende metropolitane inglesi vedono nascere Ziggy tra i tavoli di un fumoso pub di Londra, il Gioconda, ubicato su Denmark Street, oggi via ricca di negozi di strumenti. Il locale nel tempo ha cambiato il suo nome e oggi si chiama Flat Iron e vede un arredamento minimale per una location indicata agli amanti della carne e della birra artigianale.
HADDON HALL, LA CASA DOVE ANGELA E DAVID CRESCONO ZOWIE
Un altro modo per entrare nel mondo di Bowie, per carpire segreti e indirizzi, è quello della lettura. Qui sotto troverete qualche libro che io ho trovato molto interessante e ricco di informazioni per me preziose. Parto con “Haddon Hall. Quando David inventò Bowie” di Nejib (2013), un libro a fumetti sulla storia della villa vittoriana chiamata Haddon Hall, ubicata al 240 di Southend Road (Beckenham) a Sud di Londra, dove David ed Angie vissero insieme al figlio Zowie. Nella stessa abitazione, nel 1970, si trasferirono anche Tony Visconti (produttore e amico di Bowie) e la sua fidanzata Liz Hartley, con l’intento di poter lavorare al fianco di Bowie e renderlo finalemnte una star. Vi ricordate la foto di Mick Rock che immortala David Bowie di spalle, mentre si specchia? Venne scattata proprio ad Haddon Hall. Sia il libro, che la magione sono un buon punto di partenza per entrare nella vita di David e Ziggy…
NEL 1968 DAVID CONOSCE FREDDIE MERCRY AL MERCATO DI KENSINGTON
Se avessi un bimbo gli leggerei invece “Bowie. Una biografia” (2018) di Maria Hesse e Franz Ruiz con illustrazioni davvero simpatiche e scritto come fosse una vera e propria favola. La 35enne sivigliana ha realizzato anche una biografia a fumetti su Frida Kahlo, mentre per questa storia ha chiesto aiuto all’amico Ruiz, grande esperto e appassionato di Bowie. Grande attenzione nei disegni anche ai suoi look stravaganti del Duca Bianco, che nel 1968, in cerca di abiti da utilizzare nei suoi spettacoli conosce un giovanissimo Freddie Mercury al Kensington Market di Londra. Il futuro leader dei Queen allora, gestiva una bancarella con l’amico Roger Taylor, tutto il resto è storia.
HEDDON STREET E’ LA LOCATION SCELTA PER LA COPERTINA DI ZIGGY STARDUST
Tra i libri tascabili consiglio “Biographic Bowie” di Liz Flavell, una sorta di biografia illustrata che ripercorre in sintesi tutta la carriera di Bowie. Ottimo per chi ha bisogno di farsi schemi e appunti colorati sulle trasformazioni del personaggio e sulla sua parabola artistica. Per chi, come me, è invece molto attento agli indirizzi e luoghi legati alla storia della musica, consiglio “Cercasi Bowie disperatamente” (2019) di Ian Castello-Cortes, che ci porta nei luoghi fondamentali del Duca Bianco in meno di 150 pagine con foto d’archivio e vademecum degli indirizzi. Io l’ho trovato molto carino, soprattutto per la grafica di copertina. Tra i luoghi citati ci sono anche i famosi Hansa Studio di Berlino, dove Bowie registrò la fortunatissima “Heroes” e poi, la turistica Heddon Street (quartiere Mayfair di Londra) dove Brian Ward scattò la foto di copertina per “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”.
PER UN PERIODO BOWIE E LA SUA EX FIDANZATA ERANO I GESTORI DI UN LABORATORIO ARTISTICO LONDINESE
Ultima uscita è invece il bellissimo “Bowie” (2020) di Michael Allred e Steve Horton pubblicato dalla Panini. Si tratta di un volume da collezione custodito in un esclusivo case in pvc. La biografia a fumetti è disegnata dal famoso fumettista Michael Allred, creatore del personaggio Madman, che insieme allo scrittore e sceneggiatore Steve Horton mettono a colori tutta la storia di David. attraverso questo libro ho scoperto anche molti indirizzi che non conoscevo, come quello del Beckenham Lab, un laboratorio artistico aperto da Bowie e dalla fidanzata Mary Finningan dentro al Three Tuns Pub di Londra nel 1967.