5 domande, proposte ad artisti o addetti ai lavori. 5 suggerimenti che ci portano a scoprire le location preferite da giornalisti o artisti del panorama internazionale. UNA TOP FIVE per passare il tempo a suon di musica
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Per Fabrizio Tavernelli la musica sembra rappresentare un prolungamento del proprio corpo. Un organo vitale, con il quale ha saputo dare respiro a progetti interessanti dalla metà anni ’80. Dai suoi primi En Manque D’Autre nel 1993 porta alla ribalta gli Acid Folk Alleanza successivamente denominati AFA, grazie alla produzione dei “I Dischi del Mulo”.
Nel ’93 esce il primo cd “Acid folk Alleanza” per la Sugar di Caterina Caselli e da lì in poi, il percorso di Taver si è intrecciato con i suoi progetti di musicista, dj, produttore, scrittore (ultimo libro Provincia Exotica)
e poi… Groove Safari, Roots Connection, collaborazioni con CCCP di Giovanni Lindo Ferretti e del 2000 la lunga partnership con Dj Rocca (storico fondatore del club Maffia di Reggio Emilia) sotto la sigla Ajello. Oggi Tavernelli è anche papà dell’etichetta Lo Scafandro, con cui sono usciti anche i suoi due album solisti.
L’ultimo s’intitola Volare Basso (2013), ma è bene specificare, che le ali questo cantautore correggese sono state sempre usate per far volare il pubblico. Non per compiacersi nei propri voli pindalici. Oggi ci lascia 5 consigli, che potrebbero farvi librare tra India, Regno Unito e Namibia!
Il miglior Festival e Live Club?
Debbo precisare che non ho frequentato tanti festival internazionali, nemmeno qui in Italia, dove spesso ci sono accozzaglie senza criterio di bands e nomi del momento. Non credo che sia la situazione ottimale per assistere a concerti o buone prove di artisti e gruppi. Troppo affollamento, troppa dispersione, troppa accumulazione di suoni. Preferisco concentrarmi su una esibizione e possibilmente in luoghi più raccolti o piccoli club. Mi piace comunque l’idea di festival e rassegne pensate in luoghi mitologici o magici, tipo lo storico festival di Glastonbury sito in una zona di arcaici insediamenti megalitici.
Un negozio di dischi imperdibile?
Il negozio di Rough Trade a Londra. Non so se sia il migliore ma per me è un punto indelebile nella memoria. Dalla Rough Trade, una delle prime etichette indipendenti che hanno rivoluzionato il panorama musicale sul finire degli anni settanta, sono usciti i primi album di punk, post-punk, elettronica, etc.
Music&Food: dove ci portate a cena?
Sicuramente l‘India sia per il cibo che per la musica o in genere l’estremo oriente. Specifico che purtroppo non ci sono ancora stato, è una predisposizione mentale.
Musical Tour: luoghi e tappe consigliati
Posso consigliare una bellissima esperienza, un viaggio di conoscenza, fatto con gli AFA sul finire degli anni novanta in Namibia a contatto con gli ultimi Boscimani. Nei villaggi abbiamo registrato diverse ore di musiche ormai perse nel tempo e assistitito a ancestrali rituali di trance. Un’altra esperienza di viaggio musicale è stata a Konya in Turchia presso il Mausoleo di Mevlana, maestro Sufi, fondatore dell’ordine dei dervisci rotanti. Non so quanto fosse ad uso e consumo turistico, però lo spettacolo dei dervisci in un suggestivo vecchio caravanserraglio mi coinvolto.
La colonna sonora per il vostro viaggio?
Mi sono costruito una serie di CD (una trentina circa) in cui ho raccolto vecchie torch songs, mood sentimentali, crooners, melodie notturne senza tempo e spazio.