Set List: Azawad, Kek Alghalm, Talyat, Ténéré Tàqqàl, Nànnuflày, Cler Achel, Amassakoul, Tahoult,
I TINARIWEN INAUGURANO LA STAGIONE 2024 DEL BAREZZI FESTIVAL
Un concerto emozionale. Perchè dove le parole cantate in Tamashek non trovano la forza della loro traduzione in italiano, arrivano dritti al corpo i suoni, una incandescente miscela di blues, ritmi della tradizione musicale berbera e il rock. I Tinariwen, collettivo musicale del Mali, ti portano a viaggiare in una dimensione senza confini, proprio come succede quando cammini nel deserto e non incroci mai la linea dell’orizzonte. Ma solo quella dell’infinito.
Li ho scoperti diversi anni fa, grazie ai consigli del musicista MOTTA, e da allora sogno di vederli ballare e cantare nella loro terra natale. Ho avuto la fortuna di godere dei loro concerti anche in Italia, l’ultimo di questi nella mia città, Reggio Emilia, in occasione dell’inaugurazione 2024 del Barezzi Festival, happening che consiglio di approfondire perchè nel Nord Italia resta uno dei migliori della stagione invernale.
In questa occasione si sono esibiti nel centralissimo Teatro Valli, dove le sedute impedivano al pubblico di ballare e battere piedi e mani. I nostri corpi si sono potuti esprimere solo sul gran finale: ed è stato quanto di più liberatorio si potesse desiderare durante la loro performance. I Tinariwen sono spiriti liberi, figure misteriose che nascondono a noi occidentali i loro bellissimi volti dietro ad abiti tradizionali e che impugnano chitarre elettriche per raccontare al mondo dei soprrusi e dei mali che vive ancora oggi la loro popolazione dell’Africa.
Questa non vuole essere una recensione, ma una dichiarazione d’amore verso la loro musica pacifica e ribelle.
Grazie per averli portati a noi Barezzi!