“…Lungo l’autostrada da lontano ti vedrò
ecco là le luci di San Luca
entrando dentro al centro, l’auto si rovina un po’…”
(Dark Bologna, Lucio Dalla)
SAPEVI CHE IL SANTUARIO DI SAN LUCA E’ CITATO NELLA CANZONE DARK BOLOGNA DI LUCIO DALLA?
La Basilica di San Luca è un pò una bussola per noi emiliani, o almeno per me, che quando torno da un viaggio in Autostrada e la vedo svettare sulle colline di Bologna mi sento già un pò a casa. Credo che provasse la stessa sensazione anche Lucio Dalla, che cita la Basilica nel testo di “Dark Bologna”, singolo contenuto in “12000 Lune” del 2006. Si tratta di un cofanetto che contiene 53 pezzi, a ripercorrere la lunga e fortunata carriera di Dalla (dentro ritrovate “Caruso” così come “Occhi di ragazza”). La copertina dell’album è opera di Milo Manara, artista caro a Dalla (aveva sue opere anche in casa), e raffigura Lucio nelle vesti di Capitano, a manovrare il timone di una nave musicale ricca di perle e successi indimenticabili. Lui, che del mare si era innamorato e aveva comprato casa presso le Isole Tremiti, era altrettanto affezionato a Bologna.
“Dark Bologna” non è l’unico singolo in cui Dalla fa riferimento a luoghi a lui cari della sua città natale. “Piazza Grande”, ad esempio, è un omaggio a Piazza Cavour, su cui si affacciava la casa in cui è nato il musicista.
Oggi a pochi passi dall’appartamento in cui Lucio visse a lungo con la madre, l’Amministrazione ha fatto posizionare una statua bronzea, opera dello scultore Antonello Paladino: una panchina su cui Lucio Dalla sorride compiaciuto, con accanto il suo inseparabile clarinetto.
Piazza Cavour è perfetta come punto di partenza per fare un tour sulle orme di Lucio Dalla, visto che a pochi passi si trovano, sia la casa di Via D’Azeglio (dove visse sino alla sua morte), sia i suoi ristoranti preferiti, che la sede della Fonoprint. Infine, in Via degli Orefici trovate anche la stella dedicata al musicista, incastonata nelle pietre di questa via rinominata “del Jazz”.
Al Santuario invece si arriva per altri motivi. Per fare un voto alla Madonna o per una gita fuori porta. Ognuno conosce e custodisce il perchè del suo pellegrinare, ma posso assicurarvi, che questo è un luogo di pace e bellezza. Ancora non ho percorso a piedi questa via che porta a San Luca, ma credo che una volta arrivati, il panorama sia ancora più apprezzato, visto che per accedervi a piedi serve percorrere più di 4 km in salita.
E’ un luogo di culto, ubicato sul Colle della Guardia, a cui si arriva percorrendo i lunghi portici che sono stati attualmente nominati patrimonio dell’Unesco. Con la macchina si accede sino al parcheggio, ma una volta nella vita, una camminata sino a qui, la dovete testare. Per i bolognesi è una tipica tappa del loro trekking urbano: c’è chi parcheggia anche al Cimitero Monumentale della Certosa e sale di corsa, ma lo scopo di questo articolo era solo di informarvi della connessione tra questa location religiosa e Lucio Dalla, che era molto religioso.
Lo ha confermato in una recente intervista alla Rai anche un suo caro amico, il regista Pupi Avati: “Mi telefonava sempre tardi la notte. Parlavamo della vita, della vecchiaia. Era molto religioso, le persone non lo sanno”. Questo suo fascino verso la religione e il culto si coglie anche facendo una visita nella sua casa di Via D’Azeglio, dove però si divertiva a unire immagini religiose ad altre dissacranti. Ma questo era Lucio.
Il Santuario è collegato al centro città da una strada che, a partire da Porta Saragozza, si snoda per quattro chilometri in un porticato che, con le sue oltre 600 arcate, è il più lungo al mondo ed è datato 1674. Immagino che anche Lucio Dalla abbia percorso numerose volte questa strada, che dalla città porta alla prima collina, magari con il suo inseparabile labrador con cui l’ho visto spesso passeggiare per le vie del centro.
Ogni anno, durante la Settimana dell’Ascensione, la bizantina Madonna con Bambino (visibile dentro San Luca), viene portata in processione sino alla Cattedrale di Piazza Grande. Dal santuario, che sorge sulle “ceneri” di un eremo, si può godere di una meravigliosa vista sul paesaggio circostante e dalla terrazina del Santuario si può scorsere persino Casalecchio di Reno.
UNA PAUSA PRIMA DI RIPARTIRE
Durante il mio pellegrinaggio a San Luca mi sono fermata per un aperitivo nell’unico bar-ristorante “Da Vito” che si trova sul colle. E’ ubicato proprio a due passi dalla Basilica ed è buffo, perchè il suo nome ricorda la Trattoria Da Vito di Via Paolo Fabbri, amata da Lucio Dalla e Guccini. Ma non credo sia la stessa gestione. Sarò sincera, il posto è carino il mio aperitivo non mi ha conquistata, non posso invece esprimere pareri su piatti tradizionali e pizze (presenti entrambi a menù), perchè non mi sono fermata. Come mi aspettavo il conto per uno snack al tavolo è medio-alto, ma vista la location ci può anche stare. Aspetto i vostri feedback!
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