AL TAVOLO CON VERDI E GUARESCHI ALLA SALSAMENTERIA

Antica Salsamenteria Baratta di Busseto

Non una semplice bottega-osteria, ma un luogo storico e chiave, per chiunque sia in viaggio in Emilia alla ricerca dei luoghi “verdiani”, legati a musica, vita e opere del Maestro Giuseppe Verdi. Alla Salsamenteria di Busseto (PR) c’è spazio per diversi tipi di clienti, sicuramente, per quelli che amano i posti accoglienti e che non hanno pretese riguardo alla mise en place. Sì, perchè alla Salsamenteria in cui vi porto oggi si mangia rigorosamente senza posate e i salumi sono il piatto principale. Se siete vegetariani nel menù troverete pochi alimenti adatti al vostro regime alimentare, ma se vi basta un buon calice di vino, formaggi, salse da spalmare su pane fresco e dolci fatti in casa… wow! In bottega c’è posto anche per voi

SALSAMENTERIA BARATTA: UNA BOTTEGA APERTA DA PIU’ DI CENTO ANNI

Salsamenteria Busseto

Foto di Gloria Annovi

Non tutti i locali storici riescono a preservare autenticità e qualità. Spesso mi è capitato di seguire i consigli di qualche guida, per poi finire a mangiare o soggiornare in spazi”acchiappaturisti”, dove si è persa l’anima del luogo, la sua bellezza, la sua essenza. Gli spazi hanno bisogno di abitanti gentili e rispettosi,  che sappiano portare avanti tradizioni e storie, senza snaturarle.

 SALSAMENTERIA, DAL 1873 UN POSTO DI RITROVO

Alla Salsamenteria Baratta di Busseto (PR) ho trovato passione, rispetto e competenza nel portare avanti la storia di una rinomata bottega aperta più di 150anni fa. Ubicato in un palazzo storico nel centro di Busseto, il locale è sempre stato fulcro dell’attività commerciale e sociale del paese. Già in passato era frequentatissimo e tra i suoi clienti più celebri si annoverano anche lo stesso Giuseppe Verdi, l’editore Giulio Ricordi, il Maestro Arturo Toscanini, il poeta Giuseppe D’Annunzio e lo scrittore Giovannino Guareschi. Bottega Storica e Verdiana fin dal 1873, oggi si presenta come una piccola osteria in grado di ospitare fino a 45 coperti, in uno spazio accogliente, curato e dal tocco vintage.

 

 

Il menù della casa è semplice ma gustoso: taglieri di formaggi e salumi locali tipici (come l’immancabile Zibello, il prosciutto crudo di Parma o il Culatello DOP) da abbinare a gustose salse che potrete spalmare su pane fresco, che qui chiamano “la miseria”. Io ho adorato la salsa al prezzemolo e quella alle melanzane, che non erano per nulla pesanti ma anzi, digeribilissime.

ASSAGGIA IL CULATELLO DI ZIBELLO

Salumi foto di Gloria Annovi

Salumi foto di Gloria Annovi

Salsa al pomodoro,  giardiniera e peperoncini ripieni con acciughe e capperi, potranno poi accompagnare il Re della tavola: il tagliere preparato sul momento a bancone. Ogni prodotto che trovate a menù si può anche acquistare da asporto, perchè la Salsamenteria, in passato, nasce proprio come negozio che si occupa della vendita di salumi, formaggi e altri prodotti della gastronomia locale.

Una bottega-bazar, che fungeva da posto di ritrovo e ristoro per viandanti e pellegrini, a cui venivano serviti ciccioli, soppressate e pezzi di carne di maiale cotti e serviti caldi. Il tutto con contorno di salse, da cui appunto deriva il nome Salsamenteria. Ovviamente le usanze sono cambiate nel tempo, ma qualche usanza si è mantenuta viva, come quella di accogliere ogni cliente con un sorriso, servire ciccioli freschi (prodotto alimentare ottenuto dalla lavorazione del grasso del maiale) come benvenuto e apparecchiare la tavola in modo semplice, quasi si fosse in una casa dei primi del Novecento.

ALLA SALSAMENTERIA SPENDERAI IL GIUSTO

Salsamenteria

SALSAMENTERIA Entrata, foto di Gloria Annovi

Non vengono infatti date posate ai clienti, si mangia rigorosamente con le mani, in modo informale, mentre il vino viene servito in una tazza di ceramica, come si beveva nelle case dei contadini della bassa parmense un tempo. E’ il locale perfetto in cui ritrovarsi con amici o dopo un concerto nel vicino Teatro Giuseppe Verdi, dove ogni anno organizzato anche gli eventi OFF del Barezzi Festival, evento che vi permetterà di conoscere anche la storia di Antonio Barezzi, mecenate e suocero del Maestro Verdi.

 

Poi si passa alle torte fatte in casa e ai liquori, ovviamente senza trascurare il vino, che può essere un rosso frizzante o fermo ( dal tipico Lambrusco al Gutturnio), oppure un vino bianco come una Malvasia o un Monterosso. Se vi state chiedendo se in menù ci sono piatti caldi o alternativi la risposta è no, ma posso assicurarvi che noi non siamo usciti con la pancia vuota, ma solo con la voglia di bere un caffè che qui non servono. Il nostro conto è stato di 20euro a testa: onestissimo!

VICINO ALLA SALSAMENTERIA LA CASA DI ANTONIO BAREZZI

ciccioli

Ciccioli e vino Foto di Gloria Annovi

Il locale è adorabile! Io avrei fotografato ogni angolo, perchè le pareti sono piene di memorabilia legate alla musica e ai personaggi illustri passati da qui. Dopo il pranzo consiglio una visita alla casa museo di Antonio Barezzi, che si trova a due passi dal locale ed è una tappa obbligatoria se volete comprendere la formazione umana e affettiva del giovane Giuseppe Verdi. Proseguite lungo via Roma e vi ritroverete davanti alla Chiesa Collegiata di S.Bartolomeo, dove è custodito il crocefisso parlante usato nella sagadedicata ai personaggi di Peppone e Don Camillo. Il regista Duvivier nel suo peregrinare nella Bassa aveva visto il Crocifisso conservato in questa chiesa, nota ai melomani per essere quella dove nel 1836 Verdi sposò la sua prima moglie, Margherita Barezzi. Il crocefisso ligneo è del Quattrocento ed è perfettamente conservato in questo luogo che vi consiglio di visitare, magari dopo aver fatto tappa alla casa natale di Giuseppe Verdi nella vicina Roncole.

————

Salsamenteria Baratta

Via Roma, 76 Busseto (PR)

Consiglio di Prenotare!

Share and Enjoy !

Shares

Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

Share This Post On