MUSICA ISLANDESE: FOLK A SUON DI LANGSPIL

In Islanda la musica è un patrimonio prezioso per la popolazione. Le giornate invernali sono buie, fredde e lunghe, circosatanza che favorisce creatività e indole musicale, oltre alla voglia di ritrovarsi in qualche pub o live club, dove i concerti sono un momento di socialità e svago.  C’è una lunga tradizione corale in questo paese, dove si contano più di quattrocento orchestre, numerosissimi gruppi rock e novanta scuole di musica. Un bel numero indicativo, se si pensa che la popolazione del paese non supera i 300mila abitanti. Strumento tipico norvegese, il Langspil, ha un suono che ti riporta indietro nel tempo e ti avvolge con il suo antico fascino.

Oggi vi segnalo qualche luogo in cui vederlo e sentirlo suonare! Io ho avuto la fortuna di sentirlo suonare da Roberto Luigi Pagani, scrittore, guida turistica e CEO di www.unitalianoinislanda.com, piattaforma interamente dedicata alla cultura islandese

 

LANGSPIL, IL RE DEGLI STRUMENTI A CORDE D’ISLANDA

STRUMENTO LANGSPIL

Foto di Gloria Annovi

Il langspil è la tradizionale cetra islandese e può essere suonato a pizzico, come una chitarra, o mediante un archetto, come il violino. Il numero delle sue corde può variare da uno a cinque e per suonarlo serve tenerlo appoggiato sulle gambe, oppure su una superficie piana. Per la sua costruzione vengono usati molti tipi di legno (pino, abete, faggio, betulla, quercia, noce) e ho letto che in tempi passati era costruito persino con il legame che arrivava alla deriva dal mare.

 

DOVE VEDERNE UNO DAL VIVO

CASA ISLANDESE

Foto di Musicpostcards

Il mio primo incontro in Islanda con questo strumento è stato nella turistica località di Glaumbaer, a nord dell’Islanda, famosa per un’antica fattoria di case a zolla risalente al XVIII secolo che dal 1952 è sede del  Museo di Cultura Popolare dello Skagafjörður (ingresso 2000ISK). Da qui si gode di una splendida visuale sulle montagne circostanti e consiglio vivamente una visita per rendersi conto della straordinaria tecnica di costruzione delle case con la torba e degli usi degli abitanti che abitavano queste fattorie dotate di una propria officina.

Presso la casa padronale del museo, nella zona notte, ho visto un bellissimo langspil a due corde!

LANGSPIL

Foto di Gloria Annovi

Ma era nel soggirono che la sera ci si ritrovava per lavorare a lume delle minuscole lampade ad olio mentre un membro della famiglia leggeva racconti, recitava poesie o suonava il langspil. Potevano essere anche i cantastorie a farlo, ospiti di passaggio che nelle fattorie trovavano un pasto e riparo per una o più notti.

E ancora, sempre a nord, presso Siglufjörður, una piccola località peschereccia del nord dell’Islanda, considerata una delle più caratteristiche della Penisola di Tröllaskagi, esiste un museo dedicato alla musica popolare folk. Al Folk Music Centre di Siglufjörður troverete anche registrazioni video di persone anziane e giovani, che cantano canzoni popolari e suonano strumenti tradizionali. I visitatori possono provare a suonare riproduzioni di un violino islandese e di un langspil (dulcimer), o semplicemente ascoltare la musica con una tazza di caffè. Il Centro di Musica Popolare contiene anche una mostra che illustra la vita del reverendo Bjarni Thorsteinsson (1861-1938), che ha trascritto canzoni e canti per un periodo di 25 anni, prima di pubblicare il suo libro Canzoni popolari islandesi nel 1906-09. Il suo libro conserva una parte unica della storia culturale islandese, e molte delle canzoni sarebbero sicuramente andate perdute se non fosse stato per i suoi instancabili sforzi. Il Centro ha una serie di reperti che erano di proprietà del reverendo e di sua moglie, tra cui diversi manoscritti che mostrano esempi delle sue trascrizioni e composizioni originali.

————————–

Museo di Glaumbær
aperto dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 16
www.glaumbaer.it

———————–

Centro di Musica Popolare
Norðurgata 1, 580 Siglufjörður, Islanda
Aperto dal lunedì alla omenica dalle 11 alle 17

 

FESTIVAL FOLK IN ISLANDA

Altra occasione per scoprire il suono del Langspil è prendere parte ad uno dei numerosi festival che si alternano tutto l’anno. Specialmente nella capitale, Reykjavík! Poichè questo strumento è legato alla musica tradizionale e folk islandese, ho selezionato qualche appuntamento a tema.

GENNAIO: Il mese del Dark Music Days è il più importante festival islandese di musica contemporanea e nuova che si tiene ogni anno dalla Icelandic Composers Society durante i giorni più bui dell’inverno. Forse un pò troppo contemporanea la proposta, ma vale la pena conoscerlo questo festival, a cui partecipare in uno dei mesi più gettonati dai “cercatori di aurora boreale”…

GIUGNO: in questo mese cade l’annuale Festival di Musica Popolare di Siglufjörður, che ha ricevuto un premio speciale che riconosce gli eventi culturali eccezionali nella campagna islandese. Ballate popolari islandesi, danze popolari, corsi e conferenze sono disponibili durante il festival dal 1999

LUGLIO: In estate arriva anhe il Reykjavík Folk Music Festival, una festa musicale di tre giorni che celebra la diversità e l’ampiezza della scena musicale popolare islandese. Il festival mette in mostra artisti di tutte le età, dove si possono ascoltare sfoghi musicali di dolore e meraviglia di band contemporanee, ma poi essere trasportati indietro nel tempo per ascoltare la meravigliosa colonna sonora e le storie musicali dei tempi passati.

 

SENTILO SUONARE DA UN ITALIANO IN ISLANDA

Roberto Luigi Pagani, laureato in lingue scandinave e in studi medievali islandesi, ha svolto un dottorato all’Università d’Islanda dove è anche docente. Ha lavorato anche come traduttore. Iperborea ha pubblicato una sua traduzione di un racconto medievale islandese dal titolo Saga di Gunnar nel 2020. Nel 2022 è uscito per Sperling & Kupfer Un italiano in Islanda. Storia e storie della Terra del Ghiaccio.  Da poco è uscito anche Il grande libro del folklore islandese. Leggende e fiabe della terra del ghiaccio (Mondadori)

 

Share and Enjoy !

Shares

Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

Share This Post On