Nell’I-Pod: Morrisey, Rolling Stones, Iggy Pop, The Who, New Order…
Tappe: Manchester
Come avrete capito dai nostri ultimi post siamo stati in viaggio a Manchester e non ci siamo fatti mancare nemmeno un momento ‘football’ 🙂 E con meraviglia abbiamo scoperto quanto sia fondamentale la musica in Inghilterra anche durante le più classiche partite di calcio Leggete il post scritto con l’aiuto del nostro amico Marcello (fans del Manchester United), e scoprirete molto più!
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E’ il giorno di Manchester United vs. Everton.
Siamo a Trafford, storico quartiere della Greater Manchester abbracciato dai famosi e (ora) super-moderni docks Salford Quays, dove si erge il monumentale stadio Old Trafford, la casa dello United.
E’ qui che si disputano le partite casalinghe (19 partite di campionato, quelle di coppa di lega e di coppa europea) della principale squadra cittadina nonché una delle squadre più vincenti del calcio inglese e mondiale, fondata nel lontanissimo 1878 dai “ferrovieri” della Lancashire and Yorkshire Railway.
Per acquistare i biglietti siamo partiti per tempo visto che gli oltre 75.000 posti a sedere vanno letteralmente a ruba ogni qualvolta i Red Devils giocano in casa.
I prezzi partono da poco più di 30 sterline (per i match meno attraenti) fino ad arrivare a cifre esorbitanti per i pacchetti VIP delle partite di cartello.
Vi consiglio di raggiungere lo stadio con il Metrolink, la cui fermata è proprio a fianco del cricket ground (storico impianto che ospita la squadra di cricket di Manchester), e di incamminarvi lungo Warwick Road e poi sulla Sir Matt Busby way (storico e vincente allenatore scozzese della squadra degli anni 50/60).
Ci vogliono 5 minuti per raggiungere il “teatro dei sogni”. La zona, infatti, si paralizza nei giorni dei match ed è impressionate vedere il fiume umano che si avvicina fluidamente verso l’Old Trafford.
Il quartiere è un mix di vecchie e nuove costruzioni, molte case popolari, siamo infatti in una città operaia che ha dato i natali a band come i Joy Division, The Smiths ma anche a grandi sportivi, non è un caso che proprio Manchester sia stata rinominata “città dello sport”
Se non avete la shirt dello United in valigia rimedierete sicuramente acquistandone una nel megastore dello stadio (le poche bancarelle fuori dallo stadio vendono solo gadget minori come sciarpe o t-shirt visto che la vendita di prodotti contraffatti non è tollerata in Inghilterra). Chi non è stato fortunato a trovare il biglietto e chi non è così appassionato di calcio potrà invece godersi la partita in TV in un pub della zona (come il Trafford Pub per esempio), rigorosamente in piedi, accalcati, e sorseggiando qualche pinta di birra.
Per un appassionato come me è sicuramente più emozionante vedere lo spettacolo dal vivo e scoprire che ogni partita “suona” diversa all’Old Trafford. Sì, avete capito bene “Suona” perchè nei giorni calcistici gli altoparlanti dello stadio diffondono una piacevole sequenza di brani che varia da partita a partita.
La playlist è spesso selezonata da artisti e musicisti più o meno famosi, tutti tifosi dello United. Le stesse canzoni scelte appartengono quasi sempre a band supporter del club. Giusto per intenderci: le canzoni fisse sono “This Is The One” degli Stone Roses (all’ingresso dei giocatori) e l’inno “Glory Glory Man United” (nell’intervallo). Scoprirete anche voi con piacere che ogni scaletta contiene poi successoni dei New Order, degli Happy Monday’s, dei Charlatans e dei James. Ultima chicca: uscendo date un’occhiata all’orologio chiamato “the Munich clock” che è fermo a quasi sessant’anni fa, e più precisamente alle 15,04 del 6 febbraio 1958, quando 8 giocatori del Manchester, di ritorno da Belgrado, persero la vita in un incidente aereo a Monaco di Baviera.
Si erano appena conquistati la qualificazione alla semifinale di Coppa Campioni, pareggiando per 3-3 contro la Stella Rossa. Toccato da questa storia Morrissey (leader degli Smiths nativo proprio di Trafford) decise di scrivere una canzone in omaggio a questi ragazzi, dal titolo “Munich Air Disaster 1958” che uscì nel 2004 come b-side del singolo “Irish blood, english heart” e più tardi sulla compilation di b-side “Swords”.
Sir Matt Busby ricevette l’estrema unzione ma miracolosamente si riprese e nel 1968 vinse la prima Coppa dei Campioni della storia del MUFC …
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Articolo scritto grazie al contributo di Marcello Cavazzoni