5 domande, proposte ad artisti o addetti ai lavori. 5 suggerimenti che ci portano a scoprire le location preferite da giornalisti o artisti del panorama internazionale. UNA TOP FIVE per passare il tempo a suon di musica
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E’ difficile parlare di Gigi Cavalli Cocchi in terza persona, facendo finta di essere professionale: Gigi è un amico, oltre che un ottimo batterista di fama nazionale. Ha militato con Luciano Ligabue dal 1989 al 1994 e insieme a lui ha inciso ben 4 album e macinato più di 300 concerti in giro per l’Italia, compresi i maxi show del “Campovolo”.
Quando guardo il video della famosa Ho messo Via non riesco mai a trattenere le lacrime, perchè è stata la musica della mia adolescenza, e mai avrei immaginato di chiacchierare al telefono con il batterista che suona su quel singolo. La carriera musicale di Gigi Cavalli Cocchi è ricca di collaborazioni importanti: Clan Destino (la band di Ligabue), C.S.I. di Ferretti e Zamboni (con cui passa 6 anni e realizza l’album del loro primo disco d’oro “Tabula Rasa Elettrificata” e altri 3 dischi importanti), David Cross (King Crimson), John Ellis (Peter Gabriel), Bernardo Lanzetti e Mauro Pagani (PFM)… Nel 1998 forma i Mangala Vallis, uno dei gruppi più importanti del nuovo rock progressivo italiano, mentre dal 2004 al 2011 suona e incide musica con Massimo Zamboni. Contemporaneamente inizia anche una continuativa collaborazione con la folk-rock band emiliana de Lassociazione, di cui ormai è cuore pulsante. Quando ho aperto questo blog sognavo di visitare l’Isola di Wight, perchè proprio Gigi mi aveva incuriosito parlandomi di un suo viaggio on the road in questa iconica isola, alla guida di un maggiolone cabrio, in direzione Bestival, un annuale festival di musica sperimentale che si tiene proprio sull’isola. Ma con lui si può chiacchierare di tutto: viaggi, cibo, arte e naturalmente musica. La sua conoscenza di musica è sterminata, soprattutto se si parla di PROG, genere che gli ha fatto calcare palchi e collaborare al fianco di mostri sacri come Jan Anderson (Jethro Tull), David Jackson, Judge Smith e Nic Potter (Van Der Graaf Generator). Alla musica affianca da sempre l’attività di disegnatore-grafico e tra le sue le copertine segnalo anche i primi quattro album di Ligabue, alcuni album di Stadio, Nomadi e Teresa De Sio. Oggi però è qui in veste di viaggiatore e sono molto eccitata per questo ennesimo viaggio insieme|
Il miglior festival a livello internazionale e il miglior live club?
Negli ultimi anni ho preso l’abitudine di “battezzare” ogni anno un festival europeo al quale andare tenendo conto non solo del cast artistico, ma anche della location, per dirla in due parole: “bella musica in bel posto”. Di quelli visti fin’ora, due mi sono rimasti impressi proprio perchè rispondenti a questi requisiti. Il primo è il “Bestival” che si svolge all’isola di Wight (UK). E’ una vera esperienza sensoriale, perchè la musica, gli artisti e il pubblico si uniscono in un’unico spettacolo, anzi spesso lo spettacolo diventa il pubblico che in quei giorni libera la propria voglia di trasformismo.
Immerso in un parco di straordinaria bellezza, dove la natura e gli animali vengono presi a modello per I fantasiosi travestimenti che, buona parte del pubblico, adotta in quei giorni. L’isola poi con le sue ridotte dimensioni, offre la possibilità di fare un pò di turismo nei suoi tanti angoli suggestivi, prima di immergersi nell’organizzatissimo e civile mare di folla che partecipa al Festival. I concerti iniziano nella tarda mattinata e proseguono fino a notte inoltrata. Imperdibil nel viaggio di avvicinamento (o anche nel rientro) tre tappe da urlo abbastanza comode: Brighton, Stonenghe e Bath.
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BESTIVAL
Si svolge ogni anno sull’Isola di Wight a settembre
Genere: Elettronica e musica sperimentale
Dura tre giorni e notti e tra gli artisti che si sono esibiti ci sono:
Paloma Faith, Sigur Ros, MGMT, Amy Winehouse
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L’altro festival che ho frequentato con una certa continuità, suonandoci anche in una delle passate edizoni, è il “The Night Of the Prog” che si tiene a Lorelay (Germania). Qui la condizione necessaria è essere fan del progressive rock in tutte le sue declinaioni, e a Lorelay, come viene familiarmente chiamato il festival tra gli afecionados del genere, c’è davvero da togliersi la voglia, ma al di la del cast -che è sempre di altissimo livello e fa di questo raduno il più ricco del panorama europeo- è il viaggio stesso a rappresentare un salto temporale indescrivibile! Mentre si attraversa la Germania, soprattutto nell’ultima parte che costeggia il Reno, si viene rapiti da un’atmosfera d’ epoca, che ricorda quella dell’anno mille, per i suoi borghi e castelli medioevali. Un’accortezza: arrivati ad un certo punto, occorre attraversare il fiume per andare sulla riva che porta alla foresta di Lorelay, sede dell’arena naturale del “The Night Of the Prog”, ma non cercate ponti a tale scopo, con un servizio che risale proprio al tardo medioevo, è attivo un servizio di chiatte (oggi ovviamente molto tecnologiche) che caricheranno il vostro mezzo di locomozione e voi, per trasportarvi dall’autre còtè. Qui vi lascio il sito (uno dei peggiori che la storia del web ricordi)…buon tour
Si svolge ogni anno in Germania, nella foresta di Lorelay
Musica esclusivamente PROG
Tra i protagonisti: Fish, Riverside, Steve Hackett
Un negozio di dischi imperdibile?
Ve ne consiglio due! Tosi Dischi 2.0 (Reggio E) dove da Tappo, vera icona ed encyclopedia vivente della musica stampata potrà consigliarvi e far conoscere quello che l’industria discografica propone, è il negozio storico di Reggio per quanto riguarda rock, indi e pop:
Planet Music (Reggio E) ovvero la rivincita del vinile (e non solo). Solo un musicista come Emanuele Bigi poteva pensare ad un posto così sfizioso. Qui potrete trovare migliaia di vinili e un amico competente spinto da una passion straordinaria. Vinili di tutte le epoche e di recente anche la possibilità di acquistare piatti (giradischi) ad ottime condizioni. Vendita anche tramite il loro sito
Music & food: dove ci inviteresti? (per assaporare questo connubio)
Blue Note (Milano), dove il termine jazz club non deve trarvi in inganno, perchè la programmazione è molto varia. In un momento dove non è facile trovare insieme buona musica e cibo allo stesso livello, il Blue Note è quanto di meglio il nostro paese possa offrire. Da Brian Auger, ai Manhattan Transfer, da Larry Carlton a Diane Schuur, la qualità è sempre garantita, e si potrebbe andare a qualsiasi serata con la certezza di non rimanere delusi e di respirare un’atmosfera molto internazionale!
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BLUE NOTE
Via Pietro Borsieri, 37, 20159 Milano, Italia
Telefono:+39 02 6901 6888
Orari: 19:30–01:00
Solo Jazz!
Musical tour: luoghi e tappe consigliati?
Immancabile un bel tour a Londra, come consigliano anche gli amici di Musicpostcards
La colonna sonora ideale per il tuo viaggio?
Nella mia playlist inserisco: Neil Young:Harvest – Ryley Walker- Primrose Green
Spock’s Beard: Day for Night- Blackfield: 2 – Midlake: Antiphon – Beck: Morning Phase
America: Homecoming- David Crisby: Thousand Road -Pink Floyd: Dark Side of the Moon
Grand Funk: Phoenix- Joun MArtyn: Grace and Danger- Joni Mitchell: Hejira e Duncan Sheik: uno qualsiasi della sua discografia.