LA TOP 5 DI ANDREA PARODI

Mentre trascrivo questa intervista, penso che è meraviglioso conoscere persone che hanno speso tutta la propria vita per la musica. Persone come Andrea Parodi, cantautore-autore e produttore,  che ai viaggi virtuali sui social preferisce ancora macinare km su di un furgone carico zeppo di strumenti e che da anni, si spende per promuovere musica sotto forma di live, dischi e festival. Complice, anche la sua agenzia di booking, Pomodori Music e il suo ruolo di direttore artistico per la Appalosa Records. Da pochi mesi è uscito il suo 4 album “Zabala”, che del viaggio ha fatto il motore trainante di una commistione di suoni che porta l’ascoltatore a viaggiare sul Mediterraneo e oltre Oceano.

foto_Andrea Parodi

Andrea Parodi

Si tratta di un album di 12 tracce, tutte in italiano tranne il singolo “Where the wild horses run”, dedicata a Billy The Kid e cantata da Joe Ely, dal Premio Oscar Ryan Bingham, James McMutry, Greg Brown e da Sarah Lee Guthrie, figlia di Arlo e nipote del leggendario Woody Guthrie. La copertina e l’art-disc, sono un chiaro omaggio alle terre di confine tra Stati Uniti e Messico, che Parodi ama e rispetta in modo quasi devoto, per aver dato i natali ai suoi artisti di rifrimento. E come si divide nella vita, tra Italia e USA, Andrea riporta questa dualità di suoni e suggestioni anche nei suoi dischi, sicuramente in Zabala, dove la tradizione del cantautorato italiano sposa i suoni folk e tex-mex, come nella travolgente ballata d’amore “C’è”.  La carriera di Andrea Parodi è costellata di viaggi ed esperienze che invidio, a partire dalle sue partecipazioni come musicista al SXSW di Austin (Texas) o al Woody Guthrie Folk Festival di Okemah, Oklahoma. Parodi è stato inoltre ideatore e conduttore radiofonico e direttore artistico di Festival musicali di successo, in particolare del tributo italiano a Townes Van Zandt, giunto ormai alla XVIII edizione (nel 2022). Tra le sue collaborazioni anche quella con Massimo Bubola, Bocephus King, JT Van Zandt e Larry Campbell. Oggi ci porta a spasso per il mondo, con la stessa passione, dedizione ed entusiasmo che contraddistingue la sua carriera di produttore e cantautore.

CANADA, ITALIA, AMERICA. LA TUA CARRIERA E VITA SONO COSTELLATE DA VIAGGI OLTRE OCEANO, CHE TI HANNO PERMESSO DI COLLABORARE CON GRANDI ARTISTI E DI PORTARLI ANCHE NEL NOSTRO BEL PAESE, GRAZIE AI TUOI EVENTI A FIRMA POMODORI MUSIC. C’E’ UN LUOGO CHE TI E’RIMASTO PARTICOLARMENTE NEL CUORE IN QUESTO TUO GIROVAGARE?

Andrea e la sua famiglia da Maria tacos

Andrea e la sua famiglia da Maria tacos

Il dono più grande che mi ha fatto la musica è stato proprio quello di viaggiare, accorciando le distanze, creando ponti, facendomi percorrere sempre le strade secondarie e romantiche. L’America in cui ho tanto viaggiato e che avevo iniziato a sognare da ragazzino nei dischi, nei libri e nei film, è filtrata dalla magica lente della musica. Ho viaggiato in modo privilegiato, avendo sempre un divano o un letto a casa di un amico in ogni città dove sono stato. Sicuramente Austin è la città che ho idealizzato in questo sogno americano ma sono molti luoghi che mi sono entrati nel cuore, ai quali ho sentito di appartenere. New York è una calamita, non puoi fare a meno di tornarci e ogni volta, anche a distanza di pochi mesi, sembra un’altra città. Nashville l’ho sentita mia solo la terza volta che ci sono stato, forse perché negli anni è cambiata e molti cantautori sono andati a viverci ravvivando quella che alla mia prima impressione era solo un decadente luna park della country music. E poi New Orleans, come puoi non innamorartene? Tutto questo se parliamo di America ma poi ci sono il Kenya, l’Andalusia e tutti i posti dove non sono ancora andato.

NON HO MAI VISTO IL TEXAS, STATO IN CUI HAI REGISTRATO ANCHE IL TUO ULTIMO DISCO, CHE VEDE TRA LE VARIE COLLABORAZIONI ANCHE QUELLE CON David Immerglück (Counting Crows) e Larry Campbell (Bob Dylan, Levon Helm). Come si svolgeva la vostra giornata tipo e quali erano i luoghi in cui vi rifugiavate prima e dopo le sessions in studio?

Andrea in Texas

Andrea in Texas

Ci sono delle mete cult di Austin che non possono mai mancare. I pomeriggi a Waterloo Records, il negozio di stivali Allen’s Boots, i margaritas da Guero’s, i tacos di Maria e poi quelle strade secondarie lungo il fiume Blanco per arrivare a Wimberley, a sud di Austin, quello è decisamente un luogo dell’anima. Ho nostalgia di quelle strade a cielo aperto e di quei tramonti che ti tolgono il fiato. E poi le cene sul portico a casa di amici a passarci la chitarra davanti a un bonfire e a cucinare il ceviche in barca col mio amico JT Van Zandt.

———————————-

Waterloo Records,600A N Lamar Blvd, Austin, TX

Allen’s Boots, 1522 S Congress Ave, Austin, TX
GUERO’S TACO BAR, 1412 S Congress Ave, Austin, TX

 

C’E’ QUALCHE FESTIVAL CHE DOVREMMO ASSOLUTAMENTE VEDERE NEI PROSSIMI MESI?

Andrea & Patricia Vonne live in Austin

Andrea & Patricia Vonne live in Austin

Nei primi anni 2000, ogni marzo andavo a Austin per il SXSW. Una maratona incredibile di musica, con oltre 3000 band in cartellone ma la cosa ancor più straordinaria era tutto quello che spontaneamente nasceva intorno al Festival. Musica in ogni locale e ad ogni angolo della città, ad ogni ora del giorno e della notte. Questo era il mio “Natale” e per riuscire a seguire più concerti possibili dormivo meno di 3 ore a notte. La mattina alle 6.30 Lyle Lovett conduceva una trasmissione per KGSR Radio con musica dal vivo e la mia giornata musicale cominciava così, sorseggiando un Bloody Mary per colazione. A Nashville a settembre c’è il festival “Americana”, somiglia molto al SXSW di 20 anni fa. Un festival che ti voglio assolutamente suggerire è Cayamo, che si svolge a bordo di una crociera nei Caraibi con una line up impressionante. Ci ho visto Emmylou Harris, Lucinda Williams, Steve Earle, John Prine e tantissimi altri, un contesto davvero unico con concerti nel teatro della nave o improvvisati sul ponte e con incontri indimenticabili su spiagge remote del Messico e della Giamaica. E poi c’è il Light of Day, l’evento che ogni gennaio si tiene a Asbury Park a favore della lotta al Parkinson. Ci sono stato due volte e in entrambi i casi mi sono ritrovato sul palco del Paramount a cantare Thunder Road con Bruce Springsteen. Ho cercato di fare tesoro di queste esperienze e nel mio piccolo portarle in Italia in festival che organizzo ormai da vent’anni: il Buscadero Day e il Townes Van Zandt International Festival.

————————————

Gennaio: Light of Day @Asbury Park

Febbraio: Cayamo Festival @ Miami e Caraibi

Marzo: SXSW @Austin

Settembre: Americana Festival @Nashville

 

A PROPOSITO, COSA CI DICI DELLA NUOVA EDIZIONE DEL TOWNES VAN ZANDT FESTIVAL?

ANDRE

Andrea omaggia Townes Van Zandt.

Sì, dopo due anni di stop finalmente il festival per Townes tornerà il 14 maggio al Teatro Sacro Cuore di Figino Serenza (Co) con un cast eccezionale: Eric Andersen, Scarlet Rivera, Thom Chacon, Tim Grimm, Banana degli Youngbloods, Max De Bernardi e Veronica Sbergia, James Meadow, Andrea Ramolo, Alex Kid Gariazzo, Chris Buhalis, Lucia Comnes e molti altri. E intorno a quella data stiamo costruendo altri concerti e incontri, saranno giorni davvero speciali. Presto annunceremo il programma completo sul sito del festival

————————————

Si tratta di un festival annuale, organizzato da Andrea Parodi, in memoria del leggendario Townes Van Zandt. Il figlio JT Van Zandt, ormai grande amico di Andrea, ha partecipato come ospite alla prima edizione. Il festival italiano si svolge a primavera inoltrata in un piccolo paesino a due passi dal fiabesco lago di Como e dalla vivace e fashion Milano. Ogni anno una trentina di cantautori da USA, Canada, Regno Unito, Francia, Svezia, Norvegia, Australia e ovviamente Italia si riuniscono per una grande maratona musicale.

 

SONO ANNI CHE ORGANIZZI EVENTI IN TUTTA ITALIA: QUALE LOCALE O SPAZIO LIVE CI SEGNALI, PER ASSAPORARE AL MEGLIO IL CONNUBIO MUSICA-CIBO?  PUOI DARMI ANCHE 3 INDIRIZZI SPARSI TRA NORD, CENTRO E SUD ITALIA

Lambruscheria Cà Berti

Lambruscheria Cà Berti

In Italia spesso dobbiamo usare la fantasia per trovare o inventare situazioni dove fare musica. Dico sempre che se ci fossero 10 Folk Club sparsi per lo stivale il mio lavoro sarebbe molto facile. Il Folk Club è un locale storico di Torino, un tempio per i cantautori, dove hanno suonato Townes Van Zandt, Guy Clark, Joan Baez, Pete Seeger… purtroppo di locali così ne sono rimasti davvero pochi ma ci sono delle realtà meravigliose che nascono dalla passione e dall’intuizione come la Lambruscheria Ca’ Berti a Castelvetro di Modena, un luogo dove il Lambrusco ha un’anima e le tagliatelle e i tortelloni al ragù vengono tramandati da generazioni.

A Pian di Sco in Provincia di Arezzo c’è il mitico Gianni “Johnny The Butcher” Buccianti che improvvisa concerti nella sua macelleria. A Pavia c’è lo Stand Bike Cafè del mio amico Paolo Pieretto, un piccolo chiosco in mezzo a un parco che propone concerti la domenica mattina e dove si possono gustare piadine preparate a regola d’arte con ottima birra artigianale. Un altro luogo magico è il Gattarossa a Piombino, un cherenguito di legno, a strapiombo sul golfo di Calamoresca dove mentre suoni il sole tramonta alle tue spalle sulla Corsica e l’Isola d’Elba. Basta poco lì per sentirsi in paradiso con un bicchiere di rosso e una schiaccia col crudo toscano.

———————————-

Folk Club, Via Ettore Perrone 3 Bis – Torino (TO)

Lambruscheria Cà Berti, Via Spagna, 60 –Castelvetro di Modena (MO)

Macelleria Buccianti, Via Roma Arezzo

Stand Bike Cafè, Via Pavia 62 – Borgarello (PV)

Gattarossa, Via dei Cavalleggeri Calamoresca, Piombino

SUL NOSTRO PORTALE RECENSIAMO NEGOZI DI DISCHI (TRADIZIONALI E BIZZARRI) E VORREI SAPERE SE NE HAI UNO DI FIDUCIA?

caru

Ph credit laprovinciadivarese.it

Il mio negozio di dischi di fiducia purtroppo non esiste più da anni. Era in centro a Cantù e si chiamava Music Maker. Il titolare era Fred, da lui ho comprato la mia prima cassetta di Fabrizio De Andrè quando ero ancora un bambino. E poi i Beatles e gli Stones durante il periodo delle scuole medie e infine Dylan, Springsteen e i grandi folk singer americani. È tra quelle quattro pareti che ho sentito parlare per la prima volta di Townes Van Zandt! C’era sempre quella rivista con quello strano nome, appoggiata sulle pile di dischi.

Buscadero… che cos’è?”

“Ragazzino questa, qui, è la Bibbia.”

“Fred, mi piace il suono delle chitarre acustiche. Credo che mi piaccia la musica country, ma non troppo country”.

Quel giorno arrivai a casa con Guitar Town di Steve Earle e mi si aprì un mondo. Al sabato arrivavano quelli della schedina. Io ero cresciuto e Fred mi chiedeva di dare un occhio al negozio mentre si allontanava col suo gruppo di amici verso il bar. Non era soltanto un negozio di musica, ma un punto di ritrovo dove si parlava di musica, di cinema, di politica e di quello che succedeva in città. I negozi di dischi sono luoghi di cultura che andrebbero tutelati e protetti. Il 23 aprile ci sarà il Record Store Day e faremo una bella maratona musicale davanti al negozio Carù Dischi di Gallarate. Il Guardian qualche anno fa ha pubblicato un reportage sui migliori negozi di dischi al mondo e ha inserito in questa prestigiosa top ten Carù, un traguardo straordinario e meritato per un “presidio” che ancora oggi resiste promuovendo Cultura e Bellezza.

—————————–

CARU’ DISCHI Piazza Giuseppe Garibaldi, 6 – Gallarate (VA)

IN AMERICA MI E’ CAPITATO DI ASSISTERE A CONCERTI FOLK IN BELLISSIMI E STORICI NEGOZI DI STRUMENTI. DOVE HAI ACQUISTATO LE TUE CHITARRE?

AndAndrew Hardin at Gruene Hall

Andrea insieme ad Andrew Hardin @ Gruene Hall

Avevo 18 anni e la patente da poco. Era ferragosto ed ero in montagna, la montagna dei miei nonni, in Valtellina a 1400 metri sopra Morbegno. La sera prima ero stato al falò di ferragosto e c’erano dei ragazzi più grandi con le chitarre che cantavano canzoni di Battisti, De Andrè, De Gregori. Rimasi ad ascoltarli e a cantare con loro tutta la notte, leggendo i testi su un piccolo libricino che si chiamava “Canzoniere”. Il 16 agosto mi alzai con l’impulso di voler comprare una chitarra e scesi a Morbegno ma tutti i negozi erano chiusi. Guidai fino a Lecco e comprai la mia prima chitarra, una Hiunday, da Battistini e quella sera stessa composi la mia prima canzone. Ho principalmente chitarre acustiche: una Larrivèe che mi è stata regalata a Vancouver da Bocephus King, una bellissima J 45, una Art & Litherie da viaggio e una Gibson 12 corde del 1965. Poi ho una classica di liuteria realizzata da Gabriele Ballabio e avevo anche una chitarra elettrica, una Danelectro color carta da zucchero che devo aver prestato e non è mai tornata a casa.

 

SO CHE ANCHE TU, COME ME, SEI UN APPASSIONATO DI STRUMENTI WANDRE’, CHE A VOLTI PORTI ANCHE SUL PALCO. SOLO UN GRAZIE, PER CONTRIBUIRE ALLA DIVULGAZIONE DELL’ARTE E DELL’ESTRO DEL MAESTRO ANTONIO WANDRE’ PIOLI

wandrè guitar

chitarra Wandrè, foto di Gloria Annovi

È stato un incontro meraviglioso, quello con il mondo Wandrè e con giganti come il Dott. Marco Ballestri e Gianfranco Borghi. Devo ringraziare Willy Davoli per questo. Dovevo andare all’Ariston a Sanremo con Bocephus King e cercavamo delle chitarre originali da suonare sul palco. Avevo conosciuto Willy proprio sulla crociera di Cayamo di cui ti ho parlato prima e a bordo c’era Buddy Miller che suonava solo chitarre Wandrè. Willy ci ha messo in contatto con Marco e siamo diventati immediatamente migliori amici. È un onore e un piacere contribuire a promuovere qualcosa di così unico, speciale e commovente. La musica accorcia le distanze, crea ponti, fa nascere amicizie che durano una vita e oltre. La vita è un viaggio e la musica è una di quelle cose che lo rende ancora più piacevole

Share and Enjoy !

Shares

Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

Share This Post On