I JOY DIVISION AL CIMITERO STAGLIENO DI GENOVA

Al Cimitero Monumentale di Genova non troverete solo la lapide di Giuseppe Mazzini, Fabrizio De Andrè e Nino Bixio, ma anche le tombe utlizzate per le copertine dell’album “Closer” e del singolo “Love Will Tear Us Apart” dei Joy Division. Persino Peter HOOK, storico bassista della formazione inglese, nel 2015 ha fatto un pellegrinaggio qui, per vedere queste due tombe che avevano ispirato il fotografo Bernard Pierre Wolff . Ovviamente anche noi ci siamo passati, per lasciarvi indizi utili e note di viaggio!

SCOPRI IL CIMITERO MONUMENTALE DI GENOVA

Cosa hanno a che fare gli inglesissimi Joy Division con una città come Genova e il suo cimitero monumentale?

Apparentemente nulla, come non hanno nulla in comune la new wave e il cantautorato genovese. Inoltre, con tutta probabilità, Ian Curtis e soci nemmeno conoscevano la bellissima città ligure, ma il fotografo che ingaggiarono per una loro copertina sì!

A tessere le trame di questo intrigo artistico fu Peter Saville, il grafico che progettò anche l’iconica copertina del primo disco dei Joy Division, “Unknown Pleasures” (1979).  E se è vero che l’immagine delle pulsazioni elettromagnetiche su sfondo nero rappresentano perfettamente il mood della band, è altrettanto vero che la copertina del successivo “Closer” (1980) raffigura perfettamente l’atmosfera dell’ultimo capitolo dei Joy Division. Si tratta di una fotografia scattata da Bernard Pierre Wolff presso il Cimitero Di Staglieno, a raffigurare la tomba della famiglia Appiani. Ma prima di entrare nel merito della copertina voglio farvi vedere in che contesto si trova questa lapide: uno dei più importanti cimiteri monumentali d’Europa che Ernest Hemingway descrisse come “una delle meraviglie del mondo”.

Per raggiungere il cimitero dal centro di Genova potete fare come me: salire su di un autobus di linea che in circa 20 minuti vi porterà a destinazione. Costo 2 euro per 120 minuti.

Inaugurato nel 1851, Staglieno fu progettato dall’architetto Carlo Barabino che morì prima di vederlo terminato; a lui si devono gran parte delle fattezze neoclassiche di Genova e la realizzazione di edifici rappresentativi come il Teatro Carlo Felice o il Palazzo dell’Accademia. A proseguire il suo lavoro a staglieno fu l’allievo Giovanni Battista Resasco che mantenne la struttura quadrangolare accentuandone però il carattere monumentale, come si nota passeggiando sotto i porticati, nel Boschetto Irregolare o intorno al centrale Pantheon. C’è da perdersi nei 33 ettari di verde che circondano le tombe delle famiglie borghesi di Genova e di personaggi celebri!

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Cimitero di Staglieno

Via garibaldi, 9 Genova

Autobus linea 13 – 14 – 34

LA COPERTINA DI CLOSER DEI JOY DIVISION

CLoser

Foto di Gloria Annovi

Sono giunta a Staglieno perchè dovevo assolutamente chiudere un cerchio, quello che si era aperto con la mia visita alla tomba di Ian Curtis. Nella sua città natale Macclesfield, sotto una piccola pietra che nemmeno noteresti, riposa la sua anima. A Staglieno, tra lunghi e austeri porticati  a volta, ho invece trovato l’immagine che appare sul suo testamento musicale “Closer”, oltre a quella immortalata sulla copertina del 45 giri “epitaffio” Love Will Tear Us Apart.

Staglieno è un cimitero che ricorda per grandezza e fattezze quello parigino di Pere Lachaise e molti turisti giungono per rendere omaggio alla tomba di Fabrizio De Andrè. Probabilmente il fotografo Wolff arrivò incuriosito dalla nomea del cimitero, considerato uno dei più importanti luoghi di culto d’Europa, che nel tempo aveva già affascinato poeti, scrittori e viaggiatori

Lo scatto che fece alla tomba della famiglia Appiani venne scelto per la copertina di “Closer”, album dalle atmosfere cupe e lugubri, che si sposavano perfettamente all’immagine funerea, che venne scelta dopo l’improvvisa morte di Ian Curtis, a rappresentare un testamento sonoro e visivo della band, che si sciolse dopo l’accaduto trasformandosi poi in New Order.

La tomba è facilissima da trovare, perchè si trova sotto al portico di sinistra, a pochi passi dall’entrata principale. Le tombe più importanti sono numerate e lo sono anche le ampie zone del cimitero. La tomba della famiglia Appiani si trova nella sezione A e raffigura un compianto datato 1910 e opera dell’artista D. Poemio. Purtroppo non conosco la storia della famiglia, ma partecipando ad una visita guidata (5 euro), sono certa che scoprirete particolari e aneddoti curiosi sulle lapidi e il cimitero, dove ho letto che organizzano persino eventi e concerti in occasioni particolari.

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TOMBA APPIANI

settore A (1° colonnato)

Sulla tua sinistra appena entri

LOVE WILL TEAR US APART

Genova cimitero Foto di Gloria Annovi

Foto di Gloria Annovi

La seconda lapide che ho cercato a Staglieno è quella della Famiglia Ribaudo, immortalata sempre dal fotografo Bernard Pierre Wolff e riconoscibile sulla copertina del singolo “Love Will Tear Us Apart”. Fu sempre il grafico Seville a indirizzare i Joy Division nella selezione di questa immagine, certo cupa ma anche poetica, che ai fans della formazione ricorda l’anima inquieta e fragile di Ian Curtis, scomparso due mesi prima della pubblicazione di Closer.

Il singolo venne composto da Curtis nell’autunno del 1979, durante il tour che vide la band suonare come spalla dei Buzzcocks, periodo di forte crisi tra il cantante e la moglie Deborah Woodruff, causata di una relazione extraconiugale che Ian portava avanti da tempo con la la giornalista belga Annik Honorè. Ed è proprio ad Annik che il musicista dedicò le liriche che restano sigillo del suo dolore esistenziale: “L’amore ci strazierà”.

“Love Will Tear Us Apart” sarà l’unico singolo del gruppo ad entrare nella Top 20 della classifica in UK, raggiungendo la posizione numero 13 ed è anche la frase epigrafe che si legge sulla tomba di Curtis, nel cimitero di Macclesfield.

Il cerchio si chiude

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TOMBA RIBUDO

Dall’entra prendi il primo colonnato a sinistra

Prosegui fino in fondo e imbocca il settore B

La tomba è segnata con il numero 2 e lanoterai immediatamente

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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