La band irlandese affittò un intero motel per godere della quiete durante le registrazioni di Joshua Tree
Ho viaggiato in lungo e in largo l’America, pernottando nei più classici Motel. Non ho problemi a coricarmi in economiche strutture in cui dormire e fare una veloce colazione prima di ripartire per un viaggio on the road. Non mi formalizzo davanti a polvere, arredamenti minimali, moquette datata e piccole piscine in cui condividere un’ora di idromassaggio insieme ad altri sconosciuti. So che alloggiare in un Motel non è per definizione un’esperienza indimenticabile, ma mi aspettavo qualcosa di più dall’Harmony Motel, ubicato a Twentynine Palms, città fantasma a cui si arriva percorrendo la State Route 62 in direzione Joshua Tree National Park.
ALL’HARMONY MOTEL NEL 1986 C’ERA LA BAND DEGLI U2 AL COMPLETO
Ho scelto questa struttura perché nel 1986 ci hanno soggiornato gli U2, in vacanza in America in cerca di nuove suggestioni musicali, che si sono poi rivelate l’anno dopo, nel bellissimo quanto fortunato album “Joshua Tree” prodotto da Daniel Lanois, Brian Eno e registrato tra gli studi della Sun Records di Memphis e i Windmill Studios di Dublino.
NON LONTANO DA QUI, SEMPRE IN UNA CAMERA DI UN MOTEL, MORI’ GRAM PARSONS
“Joshua Tree” ha rappresentato una vera svolta musicale per la band di Bono, che per la prima volta scavava nelle radici del blues e del country americano, per poi virare ancora alla musica irlandese, creando un mix di suoni davvero interessante. Nonostante l’album sia pieno di grandi successi, percorrere le strade polverose della Yucca Valley non mi ha fatto pensare al testo e alla musica di “Where the Streets Have No Name” ma piuttosto al country-rock di Gram Parsons, talentuoso artista morto giovanissimo nella camera n. 8 del Joshua Tree Inn Motel, struttura situata a pochi km dall’Harmony Motel.
Siamo arrivati a Joshua Tree al tramonto, quando il cielo era già color porpora e vedere la storica insegna dell’ “Harmony Motel” apparire all’orizzonte mi ha emozionato molto. Eravamo stanchissimi e la lunga Route 62 sembrava riportarci sempre al punto di partenza, tanto i paesaggi circostanti erano diventati piatti e la nostra voglia di cenare e sdraiarci su di un letto impellente.
In verità ho letto che questa insegna venne rimessa al suo posto nel 2011, dopo un cambio di gestione del Motel e che per anni la scritta al neon venne nascosta in qualche scantinato buio. Per noi musicofili quell’insegna vale oro, almeno per chi si ricorda degli scatti dei quattro nel 1986, anno in cui affittarono l’intera struttura per non essere disturbati da nessuno. Guardate i loro scatti in bianco e nero qui sotto: che ragazzini!? Il fotografo che lavorò agli scatti di copertina dell’album “Joshua Tree” è il famoso Anton Corbijn, fotografo e regista olandese che passò diverso tempo con la band nel deserto.
ECCO LA FOTO SOTTO ALL’INSEGNA DEL MOTEL
Si tratta dei provini realizzati per la foto di copertina di “Joshua Tree”, che poi uscì con un’immagine più efficace, quella che vedeva il quartetto immortalato davanti all’albero sacro e iconico di Giosuè, la centenaria Yucca Brevifolia che cresce dentro al parco di Joshua. L’arida vegetazione di Twentynine Palms (che offre poche attrazioni ai turiste) è invece costituita prevalentemente da palme e agavi, che resistono al caldo secco e alla forte escursione termica notturna.
Parte dei motivi che spingono invece i turisti a pernottare nella città delle 29Palme è la sua quiete e la vicinanza all’entrata nord del parco. I losangelini arrivano nel week-end per rilassarsi, lontano dal traffico delle Haighway e dei centri commerciali. Ma la storia di Joshua Tree e della Yucca Valley è legata anche alle leggende della musica, storie che un giorno racconterò anche ai miei figli. Penso alla ‘favola’ maledetta su Jim Morrison, che a Joshua Tree veniva a farsi di acidi negli anni Sessanta. Tra gli altri amanti di questo parco c’erano anche Eagles, Robert Plant (che dedicò a Twentynine Palms una canzone), Gram Parsons e America (ve ne parlerò). Il deserto affascina chiunque, da sempre, anche il regista del film “Crazy Beautiful” ( 2001 ) che porto’ Kristen Dunst a svestirsi proprio nella piscina dell’Harmony Motel.
Questa struttura inizia a piacere anche a voi? Volete sapere quanto costa pernottarvi? Per una tripla (due letti king size) con coffee corner ma senza angolo cottura abbiamo speso 91 dollari, tasse comprese. La camera era abbastanza larga, illuminata da una finestra che dava sul giardino e da un secondo punto luce, più piccolo, che dava invece sul retro.
Gli unici ‘comfort’ disponibili erano però una TV (che nel nostro caso non andava), telefono, WI-Fi e un piccolo bagno con una doccia.
La sensazione che ho provato entrando in camera è stata quella di essere catapultata negli anni Ottanta. O almeno che tutto fosse rimasto come allora: mi riferisco soprattutto all’ arredamento un po’ trash e datato. Ogni camera è fornita di aria condizionata ma sul letto è in dotazione anche un piumoncino, perchè la sera c’è molta escursione termica all’esterno e potrebbe davvero servirvi. Pulizia delle camere? Voto 6 mentre al cielo stellato che potevamo vedere dalla nostra finestra abbiamo dato un 10.
Il Motel non serve nè colazione nè cena, ma qualche camera dispone dell’angolo cottura, come la Jack Kerouac Cabin. Se volete cenare nel Motel dovrete accontentarvi di ordinare cibo take-away da consumare in una stanzetta comune, ubicata vicino alla reception, dove al mattino ci si trova a bere caffè caldo con altri ospiti.
Spero di non avervi deluso in questa mia recensione, visto che si parla pur sempre di un luogo iconico per i fan degli U2. Questa è stata la mia personalissima esperienze e ciò non toglie, che una foto sotto all’insegna del Motel la si può comunque scattare!
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Harmony Motel
71161 29 Palms Hwy
29 Palms, CA
Siamo a due ore di auto da Los Angeles e Palm Spring
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