In quanti siamo ad avere uno scatto davanti a quella che nel 1976 era l’abitazione di Francesco Guccini?
Immagino in parecchi, visto che parliamo di un album più che celebre
Via del Campo (Genova), Penny Lane (Liverpool) o Lexington Ave (NY) sono solo alcuni degli indirizzi che vengono citati in famosi singoli, rispettivamente di Fabrizio De Andrè, The Beatles e Velvet Underground. I Rolling Stone hanno persino omaggiato l’indirizzo della Chess Records sul loro singolo “2120 Michigan Avenue” del 1964 e Francesco Guccini, per ben due volte, ha usato il nome di una via per farci canticchiare sulle sue Via Paolo Frabbri 43 (1976 singolo contenuto nell’omonimo album) e 100, Pennsylvania Ave, contenuto nel più recente Amerigo (1978).
E se 100, Pennsylvania Ave è un omaggio alle strade polverose dell’America, l’album intimo di Via Paolo Fabbri 43 ci racconta storie che possiamo collocare nel decennio degli anni Settanta.
Da allora la città è cambiata moltissimo, così come il quartiere, baluardo della vivace vita notturna del cantautore resta una trattoria, Da Vito, più un’istituzione che un super locale dove testare la gastronomia tipica emiliana. Ma se avete lenito qualche ferita con la musica di Guccini, allora qui dovete per forza venire, perchè è stato un luogo speciale per il musicista.
Saprete sicuramente che da diversi anni il Maestro si è trasferito con la sua compagna a Pavana, piccola frazione di montagna che si trova nel Comune di Sambuca Pistoiese, in provincia di Pistoia, ad un passo dall’Emilia, in Via Fabbri ha abitato anche dopo il suo ritiro.
Registrato nel primo semestre del 1976 presso studi GRS di Milano, Via Paolo Fabbri 43 è il settimo album di Francesco Guccini, che con un pò di sana inconscenza svelò al suo pubblico l’indirizzo di uno dei suoi luoghi del cuore, da quel momento in poi preso d’assalto dai fans.
La via si trova nel rione Cirenaica di Bologna, presso il quartiere di San Donato-San Vitale, non lontano dalla stazione dei treni e non mi sono stupita nel vedere che la via è stata abbellita con qualche murales che omaggia il singolo e lo stesso Guccini.
Certo nulla di paragonabile ai graffiti che ho visto davanti alla casa di Vasco Rossi… In via Paolo Fabbri è tutto più ordinato, anche se il quartiere mostra una sua anima più underground, tipica delle zone di periferia vicine alla stazione Fs. Sulla saracinesca della casa è stato realizzato un murales che riporta il testo della canzone Via Paolo Fabbri 43, singolo contenuto nell’omonimo album in cui trovate anche L’Avvelenata “dedicata” al giornalista Riccardo Bertoncelli.
E se ormai tutto è svelato su quel famoso singolo e album, molta curiosità mi è rimasta dopo questo scatto davanti alla porta di “casa di Francesco Guccini”: chi ci abiterà oggi? Chi cura le piante rampicanti che incorniciano la porta d’entrata?
Nel quartiere di San Donato vorrei segnalarvi
Non so rispondere a queste domande e non mi interessa darvi informazioni sul disco (ne trovate tante e più autorevoli delle mie), quanto più sui luoghi e sulle cose da fare se passate di qui per una foto ricordo. Bologna offre zone più vivaci o turistiche, ma qualche interessante tappa è comunque consigliata anche qui:
Trattoria Da Vito, via M. Musolesi, 9: tovaglie a quadri tipiche delle osterie di una volta e piatti tipici emiliani. Negli anni Settanta era frequentata da tanti noti musicisti, compreso Francesco Guccini, che tra un calice di Lambrusco e un piatto di tortellini qui finiva la serata suonando e cantanto con commensali e oste. Oggi puoi cenare in veranda o nello spazio interno, il cibo non è per niente male e anche i prezzi non sono elevati. Da testare
Un famoso Murales: è stato realizzato all’angolo fra via Sabbatucci e via Libia (proprio “sotto il ponte di via Libia”) firmato dallo street artist Tvboy. L’opera ritrae Francesco Guccini su un gommone arancione che ricorda quelli usati dai migranti per attraversate il Mediterraneo. Accanto a lui, tredici compagni di viaggio: Ligabue, Manuel Agnelli, Malika Ayane, Samuele Bersani, Brunori Sas, Luca Carboni, Carmen Consoli, Elisa, Francesco Gabbani, Giuliano Sangiorgi, Margherita Vicario e Nina Zilli, ossia gli ospiti del disco del cantautore emiliano Note di viaggio – Capitolo 1: venite avanti…, arrangiato e prodotto da Mauro Pagani e in uscita nel 2019
Giardino Penazzi: Qui in estate si svolgono festival e live set. Una delle rassegne che vi segnalo è Blues a Blues, che da più di 18 anni si svolge nel quartiere, in via della Torretta 12/5 (sotto il ponte di via Libia). a disposizione anche chiosco birre e panini/piade. La rassegna blues è ad ingresso libero. Il Giardino è praticamente a pochi passi dal citato murales
Covo Club, via Zagabria 1: ottimo live club dall’anima punk. Serve tesserarsi per entrare ma ne vale la pena, visto che in cartellone ci sono diverse interessanti formazioni del panorama nazionale ed internazionale. Il tesseramento costa 3 euro e vale per un’intera stagione.
Numa Club,Via A.Maserati, 9: Il Numa Club nasce nel 2011 sulle vecchie ceneri del Ruvido Disco Dinner Club, il locale di via Maserati protagonista indiscusso di tante stagioni bolognesi. E’ un locale molto grande, che all’apparenza dall’esterno potrebbe sembrare un rinnovato magazzino, ma che invece contiene un live club e ristorante. Ci fanno serate di musica live e dj set