5 domande, proposte ad artisti o addetti ai lavori. 5 suggerimenti che ci portano a scoprire le location preferite da giornalisti o artisti del panorama internazionale. UNA TOP FIVE per passare il tempo a suon di musica
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Il nostro nuovo ospite si chiama Lorenzo Favella ed è cresciuto nello stesso palazzo in cui visse anche la sua adolescenza Pier Vittorio Tondelli. Entrambi nativi di Correggio ma cittadini del mondo hanno in comune l’amore per la scrittura. Favella infatti, oggi scrittore e sceneggiatore di successo, nel 1990 si trasferisce a Roma per frequentare il Centro sperimentale di cinematografia. A condividere con lui le lezioni di regia ci sono anche Gabriele Muccino, Ferdinando Vicentini Orgnani e Gianni Zanasi. Ma Lorenzo associa alla passione per il cinema anche quella per la musica (entrando anche nella band degli En Manque d’Autre) e per un periodo decide di trasferirsi nella capitale del jazz, New Orleans. Ha lavorato per alcune note serie televisive come Un posto al sole, La squadra ed è ideatore di Vivere. Firma anche alcuni sceneggiati televisivi di grande successo, come Guerra e pace e La baronessa di Carini. Per il cinema partecipa alle sceneggiature di Mare largo, Arrivederci amore, ciao e La felicità è un sistema complesso.
Nel dicembre 2014 debutta come scrittore con Il Vento in Faccia, storia di un giovane che dalla provincia emiliana si trasferisce a Milano, fra il 1969 e il 1976, all’alba degli anni di piombo. Infine, nel 2015 adatta la storia ad uno spettacolo teatrale musicato dal vivo. Oggi ci porta in giro per il mondo e dal suo percorso ne esce una forte attrazione per l’America Latina e il Sud degli Stati Uniti d’America. Buona lettura!
Il miglior festival a livello internazionale e il miglior live club?
New Orleans Jazz Festival. Si svolge ogni anno in primavera. A dispetto del nome, di Jazz c’è ben poco, almeno in senso stretto. In compenso trovi una serie di artisti, ma sarebbe meglio dire “leggende”, di generi musicali a noi sconosciuti, tipo lo zydeco. Preparatevi ad una full immersion tra quei suoni che poi hanno dato origine a quello che oggi è definito il Rock, nel concetto più ampio del termine. Io vi ho “partecipato”, all’età di 18 anni, lavorando presso gli stand che vendevano beans & rice, il piatto tipico in Louisiana. Studiavo là e da allora non mi sono mai del tutto ripreso… Con gli anni, mi dicono che il festival si è ampliato, ospita anche star internazionali, e molti ricordano il concerto di Bruce Springsteen dopo il disastro di Katrina. La sua interpretazione di “How can a poor man stand such times and live”, in quel contesto, ha fatto stringere molti cuori.
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New Orleans Jazz & Heritage Festival
Si svolge ogni anno tra aprile e maggio a New Orleans
Tra gli ospiti anche Stevie Wonder, Buddy Guy e Van Morrison
Il migliore live club, sempre a New Orleans, è il Tipitina’s, nella zona di Uptown, non lontano da dove vivevo. Ho un ricordo triste e struggente di quel posto. Una sera, nel ’95, ero andato per vedere il concerto dei Blind Melon. Concerto annullato per la morte del cantante, di overdose, la sera prima. Ma per fortuna ricordo anche tante belle serate e, da quanto mi dicono, resta uno dei must in the Crescent City
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Indirizzo: 501 Napoleon Ave, New Orleans
Telefono: +1 504 895 8477
Un negozio di dischi imperdibile?
Ahimé, sono ormai passato al digitale. Ma il mio posto delle fragole rimane lo Snoopy di Carpi, che non credo esista più. Si trovava in una piccola travesa di Piazza dei Martiri. Lì ho comprato buona parte dei miei dischi in vinile quando andavo al liceo. Per metà rubati… Avevo sviluppato una certa tecnica. Ne compravo uno, poi, con la scusa di dare un’occhiata agli scaffali delle offerte, ne infilavo un altro nella busta, di nascosto, approfittando di una grossa colonna al centro del negozio. Lo so, non c’è molto di che vantarsi, ma poi ho scoperto nel documentario di Scorsese, No Direction Home, che Bob Dylan ha fatto pure di peggio, rubando dischi agli amici! Quando si è giovani, la fame di musica è tanta, la disponibilità in tasca assai poca, la necessità aguzza l’ingegno. Anche quello criminale.
Music & food: dove ci inviteresti? (per assaporare questo connubio)
Di nuovo a New Orleans. In particolare per assaggiare il Gumbo (cucina creola), che da un lato è un modo di cucinare, dall’altro uno stufato a base di pesce. Più, in generale, la cucina di New Orleans è un incrocio di ricette francesi e africane, una delle poche cucine autoctone negli Stati Uniti.
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Durante il Festivala Jazz e altre feste annuali, trovi piatti di gamberi freschi nei chioschi di street food cucinato in diversi modi! Da testare. Prezzi bassi
Musical tour: luoghi e tappe consigliati?
Rimango oltre oceano, ma mi sposto più a Sud. Santiago de Cuba e Salvador de Bahia. Non a caso le due città “nere” di Cuba e Brasile. Dove sono arrivati i neri dall’Africa… è arrivata la musica. E in queste due città basta perdersi nel centro storico, per finire in localini dove si può assistere a performance decisamente fuori dal comune.
La colonna sonora ideale per il tuo viaggio?
Sono musicalmente onnivoro. Ma di solito cerco di nutrirmi dei suoni che appartengono al paese in cui vado. E’ quella per me la colonna sonora ideale, che poi finirà per fondersi con le immagini dei luoghi visitati. Ad esempio, grazie all’ultimo viaggio che ho fatto in Argentina ho scoperto che non c’è solo il tango, ma una ricchissima tradizione di vari generi folk locali. Recentemente, è uscito un film documentario di Carlos Saura, che purtroppo non sono ancora riucito a vedere, ma che immagino poderoso, come “poderosa” è la musica che viene da quel paese.