Le bacchette di viole, violini e violoncelli, che puntano dritto al cielo, quasi a voler bucare il sole, che filtra la luce sotto alle foglie di una immensa distesa di Pioppi che guarda verso le sponde del fiume Po: si è conclusa con questo toccante momento la prima edizione di Buxus Consort Festival, evento dedicato al Maestro Ezio Bosso che da Settembre, ogni anno, ritroverete in provincia di Reggio Emilia. Vi spiego come è andata la prima edizione e come muovervi per la prossima edizione
IL RAPPORTO DI EZIO BOSSO CON LA CITTA’ DI GUALTIERI
Posso immaginare cosa abbia provato Ezio Bosso, compositore e direttore d’orchestra a tutti noto, entrando per la prima volta dentro al Teatro Sociale di Gualtieri: quella sensazione di meraviglia e incredulità che proviamo tutti nel varcare l’entrata di un teatro, riaperto grazie alla passione, dedizione e lavoro di un gruppo di giovani volontari che hanno saputo coinvolgere tutta un’intera provincia nel recupero di un’opera pubblica. Il Teatro Sociale di Gualtieri è stato letteralmente restituito alla città in tempi recenti, dopo un lungo lavoro di restauro che continua ancora oggi. E’ bellissimo e consiglio vivamente a tutti di fare una visita guidata (ad esempio a metà settembre, quando si tiene la manifestazione “Viaggio a Gualtieri”) per conoscere la sua storia e quella del suo restauro. In breve posso dirvi che venne ricavato nel 1905 dal preesistente teatrino settecentesco, operando un grande sventramento dell’ala nord di Palazzo Bentivoglio, oggi sede della Fondazione Museo Antonio Ligabue. Con struttura a tre ordini di palchi e colonnine in ghisa, il Teatro di Gualtieri si presenta con i connotati di un piccolo teatro liberty, oggi contenitore di concerti e spettacoli di teatro d’avanguardia. Riaperto nel 2009, dopo un lunghissimo stato di abbandono (da fine anni Settanta), vede il palcoscenico ricostruito nello spazio che un tempo era adibito alla platea.
“L’idea di un festival dedicato al Maestro Ezio Bosso, per noi tutti più semplicemente Ezio, nasce dall’esigenza di dare voce e continuità ad un lavoro che si è bruscamente interrotto, ma che ha lasciato un’importante eredità: il lavoro originale ed innovativo dedicato alla divulgazione della “musica libera”, perseguito attraverso il particolare approccio al repertorio classico, che era di Ezio. Un lavoro che Ezio ha portato avanti con passione e dedizione, soprattutto negli ultimi anni della sua carriera” affermano Relja Lukic e Annamaria Gallizio, rispettivamente direttore artistico e direttrice organizzativa del festival. Ezio Bosso era stato eletto cittadino onorario di Gualtieri e nonostante fosse piemontese, ma bolognese d’adozione, Ezio aveva messo radici anche qui, in questa bella cittadina emiliana.
IL FESTIVAL: DOVE E QUANDO
AD OGNI EDIZIONE IL CONCERTO NEL PIOPPETO
CONCERTO IN GOLENA
I biglietti per i concerti sono sempre disponibili in prevendita sul circuito Vivaticket ed è obbligatoria la prenotazione.
CONSIGLI UTILI
Conosco molto bene questa zona e ci tengo a darvi qualche suggerimento: oltre ad una visita al Teatro, che appare anche nelle scene del film “Volevo Nascondermi” con Elio Germano e nel documentario diretto da Giorgio Verdelli “Le cose che restano” presenato alla Mostra di Venezia nel 2021 e dedicato a Ezio Bosso, io vi consiglio una visita a Palazzo Bentivoglio, oggi sede della Fondazione Museo Antonio Ligabue.In mostra c’è una collezione permanente di opere firmate dal pittore naïf (che ruotano), ma il Museo organizza anche mostre su artisti contemporanei, occasione per vedere anche la bellissima Sala dei Giganti. A Settembre in città si svolge anche un Festival chiamato Gualtieri città Aperta, che vi permetterà di scoprire la zona della golena e di visitare i capanni dei pescatori, eccezionalmente aperti al pubblico.
IL RE DEL PO
Durante il festival c’è anche la possibilità di fare un breve tour in barca sul fiume e se siete con i vostri piccoli, consiglio di raggiungere Boretto, di parcheggiare presso la Casa dei Pontieri e di addentrarvi verso il fiume, seguendo un sentiero battuto che indica “Re del Po”. Si tratta de “L’Isola che non C’è” creata dal nostro Peter Pan di Fiume, il mitico Re del Po, che con il materiale trasportato dal fiume e ha creato una sorta di nave dei pirati amatissima dai bambini. Il capanno muta ogni anno, in base a quello che le piene restituiscono poi, in tempi di secca, alla zona della golena.
IDEE PRANZO
Per un pranzo potete restare in città (ci sono un paio di ristoranti ubicati sotto i portici) oppure raggiungere la zona della golena mantovana (10 minuti), dove si trova un delizioso ristorante “Osteria Da Bortolino”
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