CARTOLINA DAL CONCERTO DI ANHONI AND THE JOHNSON

ANHONI AND THE JOHNSONS
15.06.20024
Ravenna Festival
Set List: Why Am I Alive Now?, A Degrees, Manta Ray, Cut The World, Breaking, Hopelessness, I must Change, You are My Sister, Sometimes I feel like a Motherless Child, Can’t, Everglade, Drone Bomb Me, Man Is the Baby, Her Eyes are Underneath the Ground, Hope there’s Someone
Location: Palazzetto Mauro De Andrè
Spesa: dai 40 ai 65 euro in base alla seduta

CARTOLINA MUSICALE DAL CONCERTO DI ANHONI AND THE JOHNSON

anhoni

Anhoni, foto di Gloria Annovi

Appena sono usciti i 9 musicisti, tutti vestiti di 𝐛𝐢𝐚𝐧𝐜𝐨, proprio come erano soliti i musicisti di David Byrne, ho capito che mi dovevo aspettare molto più di un concerto.
E infatti è stata una performance che ha riportato la vita, il dolore e il cambiamento al centro di un intero palazzetto, la location che ci ospitava a Ravenna.
Un’inquietante quanto misteriosa presenza danzante/ che ricordava una creatura mitologica in cui l’uomo e la bestia abitano nello stesso corpo/ ha anticipato muovendosi davanti a noi, l’entrata di una creatura dalla voce ancora cristallina e magnetica: 𝐀𝐍𝐇𝐎𝐍𝐈.
70miniti di un intimo e toccante concerto hanno infine svelato- ad occhi e udito- la creatura meravigliosa che è oggi ANHONI. La musicista inglese (che prima della transizione di genere era conosciuta come Anthoy) ha messo al centro della serata i diritti civili e sociali, utilizzando la sua voce e musica come testimonianza reale e toccante, graie a testi sempre intimi e interpretati con potente espressività. Complici di questo concerto-manifesto anche installazioni video, che a metà serata hanno visto protagonista l’attivista LGBTQ Marsha P. Johnson, colei che ha ispirato il nome della band e colei a cui è dedicata la copertina dell’ultimo disco di Anhoni. Concerto bellissimo, che per il bis ha visto la musicista sedersi al pianoforte a reinterpretare la sua Hope there’s Someone. Sono andata a casa pensando che le sofferenze di Anohni-e prima ancora quelle di Anthony- grazie alla musica siano in grado di generare conforto. Una bellissima ed emozionante performace: autentica, sincera e ispirata.

Quella dello scorso 15 giugno 2024 è stata l’unico concerto in Italia per ANOHNI and the Johnsons, che durante queto tour stanno portando in giro per il mondo i brani dal nuovo album My Back Was a Bridge for you to Cross accanto a canzoni del repertorio di Anthony and The Johnson. Sul palcoscenico nove musicisti fra cui Julia Kent al violoncello, Maxim Moston al violino, il multi-strumentalista Doug Wieselman e Jimmy Hogarth – che è anche produttore – alla chitarra.

LA LOCATION

La location del concerto, organizzato dal Ravenna Festival, era il Palazzo delle Arti e dello Spettacolo Mauro De Andrè. Il progetto porta la firma di un architetto particolarmente raffinato, Carlo Maria Sadich, autore fra l’altro delle strutture effimere dell’Estate Romana, al Circo Massimo, nel 1984. Voluto dal Gruppo Ferruzzi e intitolato a un collaboratore prematuramente scomparso, Mauro De André, fratello del cantautore Fabrizio, il Palazzo è stato inaugurato nell’ottobre 1990, e da allora ospita grandi eventi sportivi, commerciali e artistici. Per la musica l’acustica non è ottimale, ma ho apprezzato il fatto che un pò da tutte le sedute, non solo da quelle del parterre, si godeva di una buona visuale. Sicuramente migliore di quella di tanti palazzetti più grandi e noti.

 

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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