Una delle cose che invidio di più ai fotografi musicali è la loro possibilità di catturare le rockstar, nelle loro esibizioni migliori, da pochi metri al di sotto del palco. Soprattutto se si tratta di caotici eventi musicali, dove la visuale è sempre pessima. Tra i fotografi che seguiamo da anni c’è anche Andrea Amadasi , collaboratore e fotografo ufficiale della rivista musicale Blow Up, che dal 2004 si diverte ad andare ai migliori happening musicali.
Nel suo CV spiccano diverse mostre fotografiche personali e collettive tra le quali “Covo Click”, per i trent’anni di attività del club bolognese Covo Club e poi “Non Luogo Comune”, con Basilio Presti, dedicata allo storico club Maffia, e “Luce”, del circuito OFF di Fotografia Europea, dedicata all’opera di Karlheinz Stockhausen. Ha collaborato con molti musicisti – tra i quali Christian Fennesz, William Basinsky, The Dukes of Hamburg, Amelia Cuni, Raw Power, Avenir e Karlheinz Stockhausen – sia alla realizzazione di portfolio fotografici o rassegne stampa, sia per pubblicazioni discografiche e bibliografiche.
Nel 2010 ha iniziato una collaborazione fotografica con l’Archivio della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia mentre nel 2015, in occasione del ventennale della rivista Blow Up, ha esposto nella mostra “Movin’on Up” una serie di ritratti, editi e non, di alcuni tra i più noti musicisti fotografati negli anni di collaborazione. Del 2016 è invece la sia partecipazione al progetto “Disco Emilia” (insieme a Basilico, Hyena e Lerussi) presso lo Spazio Gerra di Reggio Emilia, evento inserito nel circuito ufficiale di Fotografia Europea. Anche il 2017 è partito alla grade, con un lavoro per Riaperture Photofestival (Ferrara), ma oggi è qui in veste di ospite. Sono felice di leggere che tra i suoi posti preferiti ci sono anche negozi di dischi e club emiliani, che noi stessi frequentiamo spessissimo. Ecco a voi la TOP5 di Andrea Amadasi!
Il miglior festival a livello internazionale e il miglior live club?
Non sono un estimatore dei festivaloni tipo il Primavera di Barcellona o situazioni analoghe, in cui lo spettatore appassionato di musica è trattato un po’ come carne da macello, costretto com’è a sobbarcarsi estenuanti “passeggiate” tra i vari palchi durante le giornate di concerti e dovendo spesso e volentieri dibattersi tra le sovrapposizioni d’orario dei vari musicisti. Ne ho frequentati diversi in passato, sia per lavoro che altro, e ho maturato la consapevolezza che bisogna essere molto allenati fisicamente per sostenere queste maratone. O almeno che bisogna essere più allenati di me… Al contrario, un festival che mi sento di segnalare (che con la sua 25° edizione nel 2017, è ormai tra gli eventi più longevi a livello nazionale) è il Festival Beat di Salsomaggiore Terme. In questo caso tutto è come dovrebbe essere e anche meglio: il giusto numero di concerti nelle varie serate, mercatini vintage e molte attività collaterali più o meno ludiche ma, soprattutto, una passione davvero sincera e che coinvolge tutti, dal primo all’ultimo a prescindere dall’età e dai gusti. Chi non c’è mai stato si lasci trasportare dalla curiosità, non rimarrà deluso.
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Beat Festival
Si svolge ogni anno a luglio nel cuore di Salsomaggiore, Parma. Ovviamnete il genere proposto è quello della musica Beat e psichedelica
Per quanto riguarda il live club, in Italia ce ne sono tanti che si equivalgono e nessuno che eccelle in maniera clamorosa. Tengo però particolarmente al Covo di Bologna, ex Casalone. E’ attivo da più di trentacinque anni e con un’attenzione sempre altissima verso i musicisti emergenti, italiani ed esteri. Da qui sono passati anche i giovanissimi Franz Ferdinand, quando ancora nessuno se li filava: giusto per dire…
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Covo Club
Via Zagabria, 1 Bologna
Aperto nel 1980 è promotore della musica indipendente
Un negozio di dischi imperdibile?
A Reggio Emilia, Tosi Dischi e Planet Music sono complementari e indispensabili. Dal “Tappo”, Daniele e Marco (in ordine rigorosamente casuale) by Tosi Dischi trovi ancora le novità in vinile, cosa che non è mai venuta meno nel tempo. Qui il piacere della scoperta inizia dalle proposte esposte in vetrina e poi all’interno. Lo spazio che preferisco è quello che dei dischi che danno verso il giardino interno. Se volete un consiglio musicale chiedete a Daniele però, non a Marco… (ovviamente sto scherzando, anche Marco sa il fatto suo…). Da Emanuele (Planet Music) invece, si va per l’usato ricercato e di qualità, in vinile principalmente, anche se nel tempo anche lui si è dovuto “arrendere” al commercio dei cd. Mi piace frequentare questo shop anche solo per passare una piacevolissima oretta, discorrendo di questo o quel disco, magari sorseggiando al contempo anche una tazza di the, che il padrone di casa non manca mai di offrire. Spesso capita di trovare in negozio turisti proveniente da ogni dove. Fuori da Reggio Emilia invece mi piace da impazzire Discos Revolver, in Carrer dels Tallers (Barcellona), una laterale che si trova sulla destra, scendendo la Rambla da Plaça de Catalunya. Ci sono molto affezionato perché nell’estate del 1993 ci trovai Lazer Guided Melodies degli Spiritualized, dopo mesi e mesi di vane ricerche nei negozi di mezza Italia. A parte questo, è un negozio bellissimo e fornitissimo, soprattutto di vinili. E’ una tappa obbligata ogni volta che torno a Barcellona, com’è successo anche lo scorso anno e le volte precedenti…
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Tosi dischi 2.0: Via Emilia S.Pietro 57/c Reggio Emilia Tel 0522-442248
Planet Music: Via Vivaldi, 10 Reggio Emilia Tel. e Fax 0522/382252
Discos Revolver: Carrer dels Tallers, 13 Barcellona
Music & food: dove ci porti per assaporare questo connubio?
Non ho esperienze recenti così “esclusive” da poter condividere pubblicamente e quelle passate, bhè, credo rimarranno relegate nel campo dei ricordi personali, poiché luoghi e situazioni probabilmente non saranno nemmeno più le stesse. Ad oggi la formula “risto-disco” non sempre propone un programma musicale interessante e io stesso mi lascerei andare al caso. Tornando alla mia Reggio Emilia sono però a segnalarvi il Circolo Catomes Tot di Via Panciroli che, seppur orfano delle programmazioni sapienti di Olivier Manchion (ex Ulan Bator) col suo “Red Noise” e del musicista Tiziano Bianchi (già collaboratore di Giovanni Lindo Ferretti), legato alla programmazione jazz delle serate “Blue Noise”, rimane un luogo in cui coniugare le due arti in modo piacevole e rilassante.
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Catomes Tot, Via Panciroli, 12 Reggio Emilia
Centro sociale di giorno e club la sera. Propone musica live di diverso genere ogni fine settimana, ma anche eventi culturali sempre abbinati a cene e aperitivi. Preferibilmente preparati con ingredienti a Km Zero. Nel 2017 si è esibito anche Glen Matlock, ex Sex Pistols
Musical tour: luoghi e tappe consigliati?
“Fra la via Emilia e il West” parafrasando Francesco Guccini, ci sono un’infinità di luoghi tanto iconografici quanto a volte banali che però, almeno una volta nella vita vanno visitati, esplorati e contemplati a dovere. Siccome però questi luoghi fanno già parte di un immaginario molto diffuso è inutile perdersi enunciandoli uno a uno. Al contrario, mi sento di consigliare ciò che prossimamente farò insieme alla mia famiglia ossia, un giretto a Londra con sortita allo Shaftesbury Theatre, a vedere il musical sulla Motown. E’ in replica lì da diversi mesi dopo Broadway e ne ho letto un gran bene. Ma in fondo, Londra è la città musicale per eccellenza, e credo non ci sarà da annoiarsi. Ho già in programma anche un giro tra i negozietti di dischi che si trovano tra Soho e Oxford Street, una tappa al Bar Rumba (vicino allo Shaftesbury Theatre). Anche se non sarà più lo stesso di un tempo, con le sue indimenticabili serate by James Levelle e Dj Shadow, credo che ci sarà comunque da divertirsi. Interessante anche una visita tra le gallerie di Proud Gallery e Saatchy Gallery, già sede della passata mostra sui Rolling Stones. Insomma, con il giusto mix di programmato e improvvisato, questo è per me e al momento quanto di più interessante consigliare, augurandomi -per primo- di trovare ciò che vado cercando.
La colonna sonora ideale per il tuo viaggio?
In questo periodo ho un’infatuazione viscerale per il Re Sole e le mutevoli sfaccettature della sua Arkestra. Che sia Jazz In Silhouette piuttosto che The Nubians Of Plutonia oppure Angels And Demons At Play, qualsiasi cosa passi nel lettore portatile è sempre ottima compagna di viaggio. Recentemente però è uscito anche il nuovo disco dei Flaming Lips, Oczy Mlody, che è colonna sonora di una pienezza totalizzante, persino “pericolosa” per le sollecitazioni visionarie che è in grado di elargire. Ora va così, seguo gli impulsi del momento, come sempre dovrebbe essere. Anche perché, essendo io molto umorale, non mi fido mai di una colonna sonora definitiva: per quanto incantevole possa essere, penso ad esempio a Forever Changes dei Love che è il mio disco preferito, in grado però, di rovinarmi il viaggio in meno di cinque minuti. Se non è giornata, s’intende!