Mentre trascrivo questa intervista penso all’approccio che ha Paolo Fresu verso la musica. Osservandolo durante le sue esibizioni si ha la sensazione che non esistano confini tra lui è ciò che gli sta intorno. Che sia la natura, il pubblico o i musicisti con cui gira il mondo da anni. Fresu ha l’innata capacità di assorbire tutte le energie del mondo e di trasformarmarle con la sua tromba, in vibrazioni armoniche. Anche quando improvvisa o fa uso di un piccolo rack-multieffetto per sperimentare nuove melodie.
Abbiamo avuto la fortuna di vederlo suonare recentemente insieme al pianista Uri Caine, in occasione di una serata benefica organizzata dall’Onlus CHV di Suzzara. Scalzo, con una camicia hawaiana arotolata sui polsi, ha regalato al pubblico presente più di due ore di musica. Oltre che un bravissimo artista di fama mondiale, Fresu è infatti anche molto generoso, non solo con il suo pubblico, ma anche con la stessa musica, che tratta con delicatezza, garbo e rispetto. Quasi fosse qualcosa di estremamente sacro e prezioso. Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica degli ultimi 30 anni: Gil Evans Orchestra, Toots Thielemans, Omar Sosa, Carla Bley, Steve Swallow, Dave Douglas, J. Taylor, K. Wheeler… e ha registrato oltre trecentocinquanta dischi di cui, oltre ottanta a proprio nome.
Inoltre, nel 2010 ha aperto la sua etichetta discografica Tŭk Music e da alcuni anni dirige il Festival ‘Time in jazz’ di Berchidda (sua città natale), che speriamo di vedere presto! Se avete voglia di scoprire qualcosa di più sulla sua vita vi informo che è da poco uscito la sua autobiografia dal titolo: “La musica siamo noi” (il Saggiatore) ma oggi Paolo Fresu è qui per lasciarci i suoi indirizzi preferiti. Raccolti durante anni di tour in giro per il mondo. Grazie Paolo, sei speciale!
Il miglior festival a livello internazionale e il miglior live club?
Festival: Montréal
Il più grande festival del nord America con grandi spazi all’aperto per centinaia di migliaia di persone ma anche spazi medi e piccoli a misura d’uomo dove sia musicisti che pubblico si sentono a casa
Live Club: Blue Note Tokyo
Organizzazione nipponica unita a professionalità e ospitalità
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INDIRIZZI
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Da più di 30 anni il Montreal Jazz Festival offre il meglio della musica jazz nei suoi 10 giorni di concerti, tra palchi a cielo aperto e club. Quando? Tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto.
Un negozio di dischi imperdibile?
Storia e passione. Un ex negozio di elettrodomestici trasformato nel tempo in negozio prima di grammofoni e poi di dischi. In realtà dovrei citarle anche molti altri: tutti quei negozi italiani coraggiosi che, nonostante la crisi del disco, continuano a vendere come si faceva una volta incuriosendo gli appassionati con altri ascolti. Idea rubata dai complicati softwear di I-Tunes di altre piattaforme di download ma molto più freddi
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Calboli Dischi
Corso Mazzini, 115 Forlì
Vende CD, DVD e vinili
Tel 0543 29156
Music & food: dove ci inviteresti a cena per assaporare questo connubio?
Ancora una volta al Blue Note Tokyo
Offre diversi ristoranti, tra cui uno italiano di grande qualità e servono persino un ‘cocktail ‘composto’ dal sottoscritto. Grande selezione di vini. All’entrata un dossier sulle intolleranze alimentari. Si ricorderanno di te anche dopo anni senza dovere più chiedere!
Musical tour: luoghi e tappe consigliati?
Difficile scegliere in una grande e ricca proposta internazionale. Ciò detto, consiglierei i festival e le rassegne italiane del periodo estivo. Perché uniscono ottima musica alla storia di territori straordinari, che offrono grande eno-gastronomia e accoglienza. Provare per credere. Ma soprattutto fate un primo viaggio nel sito ITALIAJAZZ.IT, uno dei più completi portali sul jazz del mondo… fatto da italiani…
La colonna sonora ideale per il tuo viaggio?
Festival jzz Canada
. Di tanto in tanto un jazz d’annata con Miles Davis, John Coltrane, Bill Evans e Billie Holiday