Gli amanti della musica folk e delle pinte di birra sanno che il miglior mese in cui visitare l’Irlanda è marzo, il 17 per la precisione, giorno del Santo patrono, Saint Patrick. La tradizione vuole grandi e piccini vestiti di verde durante questa festa. E’ il colore dell’isola e dei suoi trifogli, erbacea che cresce in abbondanza con le frequenti piogge. Durante il Saint Patrick Day la birra viene servita con l’aggiunta di Blu Curaçao (un liquore “azzurrino”) o sciroppi colorati che la rendono green (verde). Anche negli storici pub di Doolin, villaggio costiero che si trova nella contea del Clare, la offrono ai turisti in questo giorno, ma i veri puristi la bevono al naturale, con tanto di trifoglio sul fondo del bicchiere.
Qui a Doolin, tappa d’obbligo se partite da Galway in direzione Cliffs of Moher, le tradizioni hanno un peso particolare. Stiamo parlando di un villaggio fatto da una manciata di case colorate, un paio di negozi e qualche immancabile pub che si affaccia sull’unica strada che porta alla costa. Questo borgo pare uscito da una di quelle fiabe celtiche, che narrano le gesta di impavidi pescatori rei di aver liberato qualche principessa dalle fauci di animali atavici, abitanti delle vicine idole di Aran.
La verità è che Doolin è un piccolo villaggio di pescatori/pastori diviso a metà dalle due vie principali, Fisherstreet e Roadford. E’ conosciuto per essere la patria della musica irlandese tradizionale ed entrando in vecchi cottage dai tetti di paglia scopro un piccolo universo di artigianato locale.
Mi addentro alla ricerca di un tipico flauto irlandese, il tin whistle o pennywhistle, strumento a fischietto a sei fori largamente usato nella musica popolare. A venirmi in aiuto è il Traditional Music Shop (Teergonean, Clare Coast) un piccolo negozietto dedicato alla musica irlandese aperto dal 1986.
In vendita ci sono bodhrans (tipico tamburo irlandese), irish flute (flauto in legno di traverso), chitarre, armoniche, arpe, libri dedicati alla musica popolare irlandese e i cd di artisti locali che lasciano i loro album dopo aver suonato in paese. Al vicino O’Connor’s Pub propongono live set quasi ogni sera, ma non abbiamo il tempo di fermarci, anche se i proprietari del negozio ci parlano bene anche del McGann’s Pub (aperto anche per la colazione) e del McDermott’s Pub, che propongono come l’O’Connors ottima musica irlandese, rigorosamente improvvisata.
La musica è sacra in Irlanda, è linfa vitale per i piccoli paesi come questo, immersi nel verde placido della Brughiera. A caratterizzare il sound irlandese è sicuramente il modo di suonare i tamburelli bodhrans, percossi a mano libera o con l’aiuto di uno stick in legno. Qui nel Clare, ad esempio, si tende a suonarli con uno stile più “morbido” rispetto alla regione del donegale, caratterizzata da ritmi più veloci.
Il Traditional and Music Shop sarebbe il luogo ideale per fare nuovi ascolti e scoprire qualche talentuoso artista emergente ma purtroppo possiamo concederci solo una breve pausa. In meno di mezz’ora per questi negozietti ne usciamo con: un flauto costatoci soli 6 euro, cartoline, gomitoli di lana delle isole Aran, alcune pietre dalle proprietà benefiche e un bracciale fatto a mano.
E’ l’ora di pranzo e così ne approfittiamo per sederci tra il verde del delizioso Seat Salat Cafè, un ristorantino con veranda, ideale per una pausa veloce. Offre un’ottima scelta di quiche, panini vegetariani, zuppe di stagione, insalate e invitanti dolci.
Il piatto forte di casa è però senza dubbio l’intramontabile fish&chips: ben cotto, croccante, fresco. D’altra parte siamo in un villaggio di pescatori e non poteva essere altrimenti! Debbo ammettere che la qualità del cibo è proporzionata alla spesa, sin ad ora mai troppo cara nei piccoli villaggi dell’ Irlanda.
Un nutriente e caldo pasto è quello che ci vuole dopo il nostro shopping. La lunga passeggiata sulle scogliere Cliff of Moher ci permetterà di smaltire il fritto in eccesso 🙂 ma ci ripromettiamo di tornare per il Doolin Folk Festival di giugno, evento annuale che si svolge in una tenso struttura accanto al Doolin Hotel. Insieme al Writers Week-end di febbraio (mix di musica e letteratura) e al gastronomico Craft Beer & Roots Festival di agosto, rappresenta una delle poche manifestazioni di richiamo per il villaggio.
Se anche voi siete passati per Doolin scriveteci!