A Zanzibar, l’arcipelago natale del cantante Freddie Mercury, il turismo ruota intorno alle sue spettacolari spiagge
E’ qui, che durante una semplice passeggiata fuori dai villaggi turistici, si può assistere a toccanti scene di vita quotidiana: mandrie di buoi che si abbeverano sulla riva dell’Oceano, pescatori che spingono le loro rudimentali barche (ngalawa) in mare, donne e bambini che raggiungono i loro villaggi per la vecchia via della costa, ‘cacciatori’ di stelle marine che attendono la bassa marea per addentrarsi tra le onde…
E poi, tramonti infuocati, che alla sera lasciano spazio ad un cielo dove le stelle sembrao potersi toccare con le dita.
Nella vecchia città di Stone Town, dove i profumi delle spezie coprono l’odore acre del pesce in vendita al mercato, si può ancora fotografare la casa natale del leader dei Queen. Si trova all’angolo tra Kenyatta Road e Gizenga Street ed è riconoscibile grazie ad una targa dorata che dice ‘Zanzibar Gallery – Mercury House’ (La casa di Mercury) posta su di una porta in legno.
Questa scritta e una bacheca con qualche foto di Freddie ingiallita sono gli unici indizi per darci conferma che la costruzione sia davvero la casa che cerchiamo
Oggi infatti l’ex casa della famiglia Bulasara (vero cognome di Freddie) è un negozio di souvenir frequentatissimo dai turisti. E’ qui che è nato il cantante il 5 settembre del 1946 ed è sempre qui che ha vissuto sino all’età di 8 anni (per poi tornare dai 16 ai 18 anni).
Intuirete anche voi quindi, che la sua vita non fu particolarmente legata alla storia di Zanzibar e di Stone Town, città troppo piccola e chiusa per ospitare la sua personalità esplosiva e controversa. In un paese in cui la maggior parte della popolazione è mussulmana osservante, un omosessuale come Freddie non avrebbe mai potuto esprimersi, visto che qui, l’essere gay è un ‘atto’ illegale
Sarà forse per questo motivo che Stone Town ha deciso di non omaggiarlo con musei o gallerie a lui dedicate? Un negozietto di oggetti fatti a mano e di seriali souvenir che porta il suo nome, non è certo quello che vorrebbe visitare un fans dei Queen. Siamo sinceri. Una veloce fotografia è l’unica cosa che si può riportare a casa (a malincuore) come ricordo.
La città, patrimonio dell’Unesco, vale comunque una visita per le sue costruizioni in stile coloniale inglese e swahili, che ci ricorda il grande traffico di schiavi avvenuto qui in passato.
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MERCURY HOUSE
Kenyatta Road, Zanzibar
Il tempo di una fotografia