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Questa volta faremo un viaggio nel tempo e nella storia della musica. La nostra preziosa guida sarà Giancarlo Passarella, giornalista musicale e fiorentino doc. Già speaker radiofonico e volto televisivo, vanta esperienze invidiabili come conduttore della rubrica diRai Stereo Uno dal titolo Ululati dall’Underground o come ufficio stampa per artisti del calibro di Vasco Rossi, Guccini, Toto, Sting, Deep Purple, eugenio Finardi, Simple Minds… e tanti, tantissimi altri!
Come dicevamo viene presto contattato da Eodele Belisario, regista di RAI STEREO UNO, con cui inizia nuove trasmissioni stereo in veste di autore di testi e conduttore, sino ad avere una sua rubrica fissa dove è uno dei primi a mandare in onda provini e cassette di giovani talenti nella nascitura trasmissione ULULATI DALL’UNDERGROUND, contenitore di informazioni sulle attività dei fans club. Qui ha modo di far conoscere un giovane e ancora sconosciuto Luciano Ligabue, Irene Grandi o Bandabardò, pagando a loro anche i diritti d’autore. Il successo è tale che il tutto diventa una rassegna itinerante, giunta attualmente alla ventisettesima edizione. E’ stato anche il curatore, organizzare e presentatore di manifestazioni quali AREZZO WAVE, INDEPENDENT MUSIC MEETING, SANREMO ROCK, ROCK TARGATO ITALIA, ONDEROCK e MONTECARLO ROCK FESTIVAL…
Gande fan dei Dire Straits collaborerà anche con DEE JAY TELEVISION di Claudio Cecchetto (con AMADEUS, LINUS e JOVANOTTI) mentre nel 1992-93 lavora con la Polygram per la tourneè italiana dei DIRE STRAITS. Non si fa mancare nemmeno la pubblicazione di due libri. E’ l’ARCANA che pubblica il suo lavoro dedicato alla band di Mark Knopfler, ma parallelamente diventerà anche una penna di riviste specializzate come Jam o Rockstar
Giancarlo ha viaggiato molto grazie alla musica e viene persino chiamato nel Principato di Monaco per presentare la prima edizione del Monte Carlo Rock Festival. Tra le tantissime esperienze non perde mai passione, curiosità e umiltà e ancora oggi passa la maggior parte del suo tempo ad ascoltare e recensire nuove e apprezzate band del panorama nazionale. Giancarlo ha molto a cuore anche il suo “Il Re del Gancio” uno show radiofonico che lui stesso produce e presenta, dove ospita sempre giovani artisti e che va in onda su ben 111 emittenti italiane e 5 straniere. “In modo del tutto gratuito-come ricorda lui stesso” per il semplice scopo di far girare buona musica. Da uno che è stato il primo nel servizio pubblico a parlare di scouting questa non poteva che essere una nuova e bellissima idea!
Trovate tutte le puntate sul suo portale www.musicalnews.com, un contenitore molto ricco e completo che offre molti spunti all’approfondimento musicale ma non solo… Oggi però è qui in veste di inviato speciale 😉
Il miglior festival a livello internazionale e il miglior live club?
Facile rispondere che il miglior festival sia stato Woodstock, ma ero troppo giovane per parteciparci ed ho testimonianze dirette di persone che l’hanno vissuto, ma con sensazioni altalenanti. Tra i tanti che invece mi hanno visto parte attiva, voglio segnalare quello di Webley dell’11 Giugno 1988: con la scusa di celebrare il 70esimo compleanno di Nelson Mandela, sono stati chiamati ad esibirsi il meglio del rockbiz. Fu un j’accuse poderoso per richiamare i mass media ad interessarsi su Mandela incarcertao, concluso dai miei Dire Straits e il sottoscritto in backstage in lacrime, davanti alle telecamere di BBC1. Tre anni prima Bob Geldof aveva chiamato a raccolta altri musicisti per realizzare il Live Aid: artisticamente buono, ma con qualche dubbio su dove siano realmente andati a finire i soldi elargiti ..
Riguardo ai live club, purtroppo non ne frequento molti da qualche lustro: quando ero press office di alcuni grossi tour, andavamo a finire a fine show non nel migliore, ma in quello che resisteva fino a tardi. Ma raramente erano luoghi con concerti live; spesso erano ristoranti… e possibilmente silenziosi!
Un negozio di dischi imperdibile?
Voglio andare controcorrente e non suggerirvi un negozio a discapito di un altro. Ora abbiamo bisogno che tuttti non chiudano, ma che i gestori capiscano che il mondo si evolve e quindi possono anche scegliere di passare da negozio di dischi a mercatino delle pulci o da negozio banale di musica a supermercato dell’hi-fi super tecnologico: sono scelte loro, dettate da mille fattori e noi dobbiamo solo stargli vicino e magari consigliarli nel modo giusto: solo vinile? Solo musica italiana? Solo cantanti a pallini? Solo band con le scarpe slacciate? Devono specializzarsi….
Music & food: dove ci inviteresti? (per assaporare questo connubio)
Esistono luoghi dove queste due cose si mischiano? Orrore…! Ascolto musica per dieci/dodici ore al giorno e quando mi accingono al rito del mangiare, gradirei non esser bombardato dalla musica. Anche perché non l’ho scelta io e bisogna alzare la voce per farsi sentire dall’interlocutore che hai di fronte. La voce mi serve… è per me un bene strumentale che va protetto, sennò come faccio poi a registrare programmi radio/tv o presentare eventi?
Musical tour: luoghi e tappe consigliati?
E’ logico intuire che per me un qualsiasi tipo di viaggio, debba esser enfatizzato da luoghi che riportano alla mente favole e leggende della musica. Andare a Londra e non portare chi è con me a vedere l’101 Club (dove ho visto uno dei pochi concerti live dei Sex Pistols), Farrar House (dove i Dire Straits vivevano in comunità, proprio perché erano in situazioni economiche difficili…da qui il termine dire straits…) o i banali Abbey Road Studios.…non portare i compagni viaggio in uno di questi luoghi… è possibile e doveroso. Ma questa operazione la ripeto in tutte le altre città che ho visitato, partendo dalla mia Firenze e dal muro graffitato di Via dei Bardi, dove i Litfiba aveva la loro prima sala prove…
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101 Club, 100 Oxford Street Londra (aperto dal ’42)
Abbey Road Studios, 3 Abbey Road Londra
La colonna sonora ideale per il tuo viaggio?
Quando guido in autostrada, alterno l’ascolto di Isoradio con i cd che devo ascoltare, perché di artisti giovani che si aspettano da me un consiglio, una recensione, una consulenza…. questo è il mio soundtrack ideale quando sono in auto da solo: se invece sono in compagnia, di solito sono gli altri che mi fanno sentire quello a cui tengono e per vari motivi… in un ipotetico viaggio nella tundra sovietica, sicuramente mi porterei della musica locale… e la stessa cosa se dovessi andare sulla Route66. Partirei dai Lynyrd Skynyrd e dai primi Eagles, per arrivare a band rock blues sconosciute… magari con qualche colonna sonora di qualche western con John Wayne…