5 domande, proposte ad artisti o addetti ai lavori. 5 suggerimenti che ci portano a scoprire le location preferite da giornalisti o artisti del panorama internazionale. UNA TOP FIVE per passare il tempo a suon di musica
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Avete mai pianto pensando alla tragica scomparsa di Marc Bolan, avvenuta durante un incidente stradale? Questa è una delle storie d’amore più tristi della musica rock. Almeno per noi. Soprattutto se pensiamo che quella sera guidava la sua amata Gloria Jones la Mini di Marc (come sempre), perchè il leader dei T-Rex aveva il terrore di farlo…
Laura Gramuglia conosce bene questa e altre storie, legate al rock e alle sue vicende d’amore (a volte davvero incredibili). Nel 2012 è infatti uscito il suo primo libro, edito per Arcana, dal titolo Rock In Love – che raccoglie ben 60 storie d’amore (riedizione).Consigliato a chiunque abbia voglia di scoprire i lati più intimi dei propri beniamini, Rock in love ha fatto il giro d’Italia ed Europa in breve tempo, diventando anche un programma radiofonico apprezzato dagli amanti del rock’n’roll!
Tatuatissima e sempre con il sorriso sulle labbra, Laura approda anche sulla nostra pagina web, per rilasciarvi qualche consiglio di viaggio a tempo di musica!
Speaker, dj, autrice. È stata tra i conduttori di Weejay a Radio Deejay. Ha scritto di musica e stile su Rolling Stones, Tu Style Magazine e ha collaborato al blog Deejay nell’Armadio. Dal suo libro, edito per Arcana, Rock In Love – 60 storie d’amore a tempo di musica, è tratto l’omonimo programma in onda da due stagioni su Radio Capital, ideato e condotto dall’autrice. A novembre 2014 è prevista l’uscita del nuovo volume Pop Style – La musica addosso (Arcana Musica).
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Ecco a voi la top 5 di Laura, che vi porterà a viaggiare tra New York e l’Islanda, passando per la sua amata Bologna
Il miglior festival a livello internazionale e il miglior live club?
Immagino sia essenziale scrivere di ciò che si conosce, ma la verità è che sono certa di non avere ancora avuto l’occasione di aver partecipato a festival memorabili. Per questioni anagrafiche in alcuni casi, latitudini in altri. Quando ho iniziato a capire qualcosa di musica ho avuto da subito la consapevolezza che nell’estate del 1969 doveva essere successo qualcosa di grandioso sulla costa est degli Stati Uniti e non avere avuto la possibilità di assistere all’edizione di Woodstock del 1994 resta uno dei miei crucci più grandi. Per non parlare del Live Aid e della sua replica nel 2005, chiaramente solo una piccola parte di quello accaduto vent’anni prima.
Ogni volta che leggo la biografia di un artista o di una band che è salita su quel palco non posso fare a meno di rivivere certe emozioni, specie quelle consumate tra le quinte: Freddie Mercury che arriva col compagno e si ferma a fare quattro chiacchiere con David Bowie, gli Spandau Ballet nel momento più alto della loro carriera che imitano gli Status Quo, Madonna e Sean Penn innamoratissimi che non riescono a separarsi a un mese dalle nozze, Bob Geldof che ancora non ha la consapevolezza di avere messo in piedi uno degli eventi più incredibili della storia della musica mentre la moglie Paula Yates assiste alla beatificazione del compagno seduta a fianco del principe Carlo e di Diana. Negli anni sono nati altri festival strepitosi, mi riferisco al carrozzone itinerante del Lollapalooza, All Tomorrow Parties, Coachella… Manifestazioni di cui oggi è più facile ricordarsi per le star che è possibile incontrare tra un set e l’altro e per il loro abbigliamento curato e trendy. In Italia credo di non essermi persa neanche un’edizione dell’Heineken Jammin Festival, finchè è durato è stato fra i pochi all’altezza dei grandi raduni internazionali. Ricordo con molto piacere anche la prima e unica edizione del Flippaut Festival e dell’Independent Days.
Per quanto riguarda i live club potrei dilungarmi per ore, quindi consiglierò la banalità del Cavern di Liverpool perché si ha davvero la sensazione di fare parte della storia assistendo a un live qualsiasi là sotto. E poi ricordo con grande affetto un locale, il Tupperware di Madrid, ma chissà se esiste ancora… Credo che per tutti gli amanti di rock, punk, new wave a NYC sia essenziale recarsi al 315 di Bowery street, entrare nello store dello stylist John Varvatos, guardarsi intorno, annusare le pareti, chiedere di usare il bagno e solo allora rendersi conto di essere all’interno del mitico CBGB.
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CBGB: 315 di Bowery street New York
Tupperware di Madrid: Calle Corredera Alta de San Pablo, 26 Madrid
Cavern Club: 10 Mathew St, Liverpool, Merseyside L2 6RE, Regno Unito
Un negozio di dischi imperdibile?
Mi rendo conto solo ora che rischio di essere l’ospite più prolissa di questo spazio. Ci sono negozi di dischi stupendi in ogni parte del mondo che occorrerebbe premiare ogni giorno per forza e costanza. Poi è chiaro che il tempo premia anche i commercianti più lungimiranti, che nell’arco della loro esperienza hanno saputo diversificare l’attività e allargare l’orizzonte, non soltanto musicale, dei propri clienti. È il caso di Semm Music Store, lo spaccio preferito della mia città, Bologna. È un luogo caldo e curato dove non solo è possibile rintracciare e ordinare diversi dischi e parlo proprio di vinili, Semm è fantastico perché se si è appassionati di memorabilia rock di oggi, novità che strizzano l’occhio al passato ma che non hanno alcuna intenzione di replicare, allora questo è il luogo giusto. Dove trovare altrimenti in vendita accappatoio Ramones, sacco a pelo Who e frigo Marshall?
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Semm Music Store,Via Guglielmo Oberdan, 24, 40126 Bologna
Telefono:051 225425
Orari: 10:00-19:30
Music & food: dove ci inviteresti?
Lo ammetto, non sono una grande appassionata di gastronomia. Adoro il cibo, ma quando si tratta di ascoltare musica e bere ottima birra, il resto per me è soltanto un fantastico contorno. Eppure fino a qualche tempo fa uno dei miei desideri era proprio quello di offrire alla mia città un posto dove incontrare ottime letture, vini e tisane, cibo vegano e magari set acustici. Poi ho capito che un posto del genere esiste già, si chiama Teany, è a New York e all’inizio del secolo è stato aperto da Moby e dall’allora fidanzata Kelly Tisdale.
Fantastico ho pensato! E invece no, mai abbinare affetti e affari, difficilmente le cose possono proseguire alla grande. Moby e Kelly hanno preso strade diverse, ma il locale esiste ancora e va a gonfie vele. Peccato che qualcuno con un conto in banca più sostanzioso del mio mi abbia rubato la scena…
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Teany : 90 Rivington St, New York, Stati Uniti
Musical tour: luoghi e tappe consigliati?
Ammetto di essermi dilungata già parecchio su alcuni luoghi. Se chiudo gli occhi ora mi piacerebbe andare in Islanda alla ricerca dei suoni magici di Biophilia di Bjork e delle atmosfere di Sigur Ros, Mùm per esempio. Poi mi sposterei a est, raggiungerei la Scandinavia, mi fermerei a Goteborg e agli Svenska Grammofonstudion, posti davvero magici e incantati se si è alla ricerca di strumentazione analogica, in linea con passato, ma in uno dei luoghi più all’avanguardia d’Europa. Mi fa impazzire pensare di vivere in un posto fatto di foreste, aria pungente e tecnologia. La stessa cosa mi capita pensando anche alla Danimarca di Alex Vargas, che sto ascoltando molto in questo periodo. Ecco, ascolti consigliati per questo ipnotico viaggio Vargas e Jose Gonzalez, due artisti nordici con origini caldissime. Adoro i contrasti.
Tornando invece alla mia città permettetemi di segnalarvi un luogo unico, promotore di eventi e mostre che il resto d’Europa ci invidia. Sto parlando di Ono Arte Contemporanea, uno spazio incredibile nel cuore di Bologna dove ogni mese ospiti e allestimenti si alternano. All’interno dello spazio è inoltre presente un bookshop davvero fornito, un wine bar, una sala proiezioni e una boutique di dischi e ascolti. La galleria ha ospitato mostre fotografiche di Bowie, Velvet Underground, Who, Beatles, Nirvana, Gainsbourg, White Stripes, Ramones…
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Indirizzo: Via Santa Margherita, 10, 40123 Bologna
Telefono:051 262465
La colonna sonora ideale per il tuo viaggio?
Ogni viaggio ha la sua colonna sonora ideale. Dovrei conoscere la meta e il mezzo di trasporto per consigliare musica. L’importante è avere le idee chiare fin dal principio, per questo qualche tempo fa ho immaginato di rispondere a questa domanda con un intero libro. Per il momento altri progetti hanno visto la luce per prima, ma non è detto che non accada anche a questo presto o tardi. Prima di un viaggio è essenziale prepararsi a dovere. Se si è appassionati di musica come lo sono io allora al momento di stabilire un itinerario ci sarà sempre una motivazione musicale a spingerci alla ricerca di qualcosa. Questa estate a Manchester ero giorno e notte sulle orme di Joy Division, Tony Wilson e la sua Hacienda, Smiths, Stone Roses, Oasis, la colonna sonora non avrebbe potuto essere differente.