Riusciresti mai a dormire nell’hotel in cui è morto uno dei tuoi artisti del cuore?
Io personalmente no. Almeno non in quello a cui è legata la misteriosa scomparsa di Chet Baker, ancora uno dei migliori trombettisti jazz che si possano annoverare. Se volete però sfidare i demoni che ancora aleggiano intorno alle mura del Prins Hendrik Hotel, eccovi accontentati. Vi fornirò indirizzo e informazioni utili al vostro pernottamento, così come alla visita al memoriale (una targa bronzea appena all’ingresso del Prins Hotel) .
L’HOTEL IN CUI ALLOGGIO’ CHET BAKER DISPONE DI 46 CAMERE
La struttura, già nei primi del Novecento, veniva usata dai marinai come alloggio notturno, dove avevano a disposizione delle economiche stanze chiamate “shipman’s lodgings”.
L’hotel si trova praticamente davanti alla stazione metropolitana di “Central Station”, fermata nota a chi scende per fare un giro nel quartiere a luci rosse o una passeggiata sino alla casa museo di Anna Frank. Guardando le foto di booking, non mi sembra che l’Hotel Prince Hendrik vanti camere moderne e in cui-io- vorrei soggiornare, ma devo ammettere che la sua posizione è strategica, perchè si trova vicino ad un punto nevralgico per il trasporto locale, nonostante Amsterdam sia una città tranquillamente visitabile con mezzi pubblici o a piedi, in breve tempo. Anche Chet quel maledetto 12 maggio del 1988 era arrivato ad Amsterdam in treno e la città, essendo un giorno di festa (Giorno dell’Ascensione) non trovò alloggio nei posti dove era solito prenotare (Victoria Hotel un esempio) e si accontentò di questo posto economico e meno lussuoso.
Il Prisn Hendrik è ubicato vicino a diversi ristoranti, locali notturni e a pochi passi dalla sua entrata ho trovato persino un negozio di dischi delizioso, Bordello a Parigi Records (musica elettronica), ma se dovessi consigliarvi un locale dove andare per un concerto, uno di quelli in cui anche Chet ha suonato nel 1983 (e non solo), vi nominerei il famosissimo Concertgebouw (10, 1071 LN Amsterdam), storica sala da concerti in cui assistere ad uno spettacolo di classica, jazz o pop. Chet la sera in cui morì doveva invece esibirsi in una sala da concerti di Laren, in occasione del quindicennale del programma radio Sesju. Insieme a lui il sassofonista free jazz Archie Shepp.
L’HOTEL SI TROVA IN ZONA CENTRAL STATION
La musica di Chet Baker è romatica e allo stesso tempo malinconica, un pò come la città di Amsterdam, che ho trovato particolarmente romantica, nonostante la immaginassi più ordinata e meno freak. E’ una città aperta, ricca di storia e accogliente con chiunque, persino con uno come Chet Baker, che alla fine degli anni Ottanta, in Olanda, veniva ancora accolto nei club come quello che era, un grande artista, nonostante la sua decadenza fisica e la perdita di notorietà in USA legata anche all’uso di alcol e droga, che gli avevano compromesso non solo la vita affettiva, ma anche quella lavorativa.
Il 13 maggio del 1988, quando Chet morì cadendo dalla finestra del Prins Hotel (alle 3.10 del mattino), la sua pelle era rugosa e i suoi denti marci a causa dell’eroina, ma incredibilmente, la polizia-una volta trovato il cadavere- pensò di avere a che fare con il corpo di un trentenne. Questa è la cosa più misteriosa, non tanto la sua caduta, che ormai si attribuisce alla perdita di coscenza e lucidità causata da un mix di cocaina ed eroina.
IL MEMORIAL A CHET BAKER
Oggi davanti alla porta dell’hotel è stata posta una targa memorial, che ricorda Chet con queste parole: «Il trombettista e cantante Chet Baker morì in questo luogo il 13 maggio 1988. Egli vivrà nella sua musica per tutti quelli che vorranno ascoltarla e capirla»
Alzando invece gli occhi verso il cielo potrai vedere la finestra da cui cadde il musicista. E’ riconoscibile perchè al vetro è stata appesa una sua foto, ma attenzione: la stanza di Chet era la C-20 (ora chiamata camera Chet Baker) e si trovava al terzo piano, che ora, dopo un restauro, si trova invece al quarto piano. Baker cadendo dalla finestra battè la nuca e morì per la ferita alla testa. I passanti che lo videro a terra pensarono che fosse ubriaco e nessuno, sino a tarda notte, chiamò aiuto.
LA CAMERA IN CUI VISSE NEL 1988
Gli ultimi tre giorni di vita del musicista sono stati anche romanzati nel film Jazz Noir – Indagine sulla misteriosa morte del leggendario Chet, debutto del 37enne regista e sceneggiatore olandese Rolf van Eijk: un film interessante, che mi ha turbato, non tanto per quello che porta alla luce sulla disavventura archiviata come incidente, ma per la capacità di far riflettere sui demoni che possono arrivare a distruggere ognuno di noi, rendendoci vittime e carnefici.
Ma se volete sapere la verità sulla vita e musica di Chet vi consiglio di leggere il libro “Chet Baker-vita e musica” di Jeroen De Valk: stupendo!
L’HOTEL DISPONE ANCHE DI UN BAR CON VERANDA E DI UN RISTORANTE
Che dirvi ancora su questo posto: fermatevi ad omaggiare Chet. Nel modo che più sentite vostro. Con un pensiero, una foto, una notte in hotel o una colazione nella veranda del suo storico bar.
Questo è quello che ho fatto io. I prezzi della caffetteria (Cafè De Groote Swaen) sono in media con tutti i locali del centro, nonostante questo caffè sia aperto dal 1789! In nessun altro caffè o pub potrete trovare una così forte connessione tra Chet e la città di Amsterdam. Io in quella caffetteria ho celebrato la sua vita e la sua musica meravigliosa, sorseggiando la mia bevanda preferita: un classico english breakfast tea! In fondo, la droga che lo faceva sentire così “bene” gli faceva avvertire anche il freddo delle tenebre e io, volevo dare un caldo e forte abbracciarlo al nostro amato Chet Baker!
Guarda il video che ho girato sul mio profilo IG (clicca qui)
SCOPRI ALTRI HOTEL MALEDETTI A QUESTO LINK
———————————————-
Prins Hendrik Hotel
52-58 AC Amsterdam
+31 20 623 7969
Annesso trovi anche il Ristorante De Kroonprins