VIAGGIO DENTRO ALLA COPERTINA DI LED ZEPPELIN IV (DA READING A LOS ANGELES)

Nell’I-Pod: Led Zeppeli IV

In viaggio verso: Redding, Leeds, Birmingham e la campagna dell’Hampshire

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Chi mi segue sul social Instagram avrà capito che nella mia testa, frammenti di realtà si sovrappongono ad immagini di copertine leggendarie; un simpatico gioco di evasione dal mondo reale e dalle sue miserie, che mi proietta nella galassia dei grandi del pop e del rock’n’roll. Tanto per farvi capire meglio cosa mi “frulla” in testa, pochi giorni fa, mentre uscivo di casa, mi sono imbattuta in un’immagine che mi ha ricordato quella impressa sulla copertina Zed Zeppelin IV (1971), illustrazione che la casa discografica della band inglese aveva clamorosamente bocciato perchè temeva che non fosse per nulla commerciale, così come il non titolo dello stesso album, per noi tutti ormai Zoso o Led Zeppelin IV, che però non presentava alcun riferimento alla band e alcun titolo ufficiale impresso in copertina. Vi racconto qualcosa sui luoghi legat al disco partendo da un’immagine….

QUALCHE RAMO TAGLIATO DAVANTI A CASA

rami led zeppelin

Foto di Gloria

Proprio ieri, uscendo di casa, sono passata accanto a dei rami tagliati, pronti ad essere caricati l’indomani per essere smaltiti. Nella mia testa quell’immagine ha iniziato a cambiare forma e a prendere le sembianze dell’illustrazione che appare sulla copertina di LED ZEPPELIN IV…

NELLA MIA TESTA APPARE LA COPERTINA DI LED ZEPPELIN IV

Led Zeppelin

Nella mente di Gloria

La cover di copertina è una vera opera d’arte, letteralmente, visto che riprende un quadro che Robert Plant acquistò nel 1971 da un’antiquario di Reading, cittadina inglese ubicata a circa 50 miglia fuori  Londra. La grafica, che sovrappone l’immagine dell’opera a quella di uno scorcio di una città moderna (retro), ritrae in primo piano un vecchio contadino che ci guarda in modo inquietante, mentre si appresta a caricare dei rami sulla sua schiena curva. Per analizzare tutta la simbologia del disco ci vorrebbe molto tempo, ma quello che mi interessa focalizzare qui, in pieno stile musicpostcards, è la connessione tra musica e luoghi.

led zeppelin iv

illustrazione originale

Non posso però negarvi, che questo disco deve essere acquistato anche in LP se siete dei fan dei Led Zeppelin, perchè vi permetterà di osservare meglio alcuni misteriosi particolari che io mi limiterò a citare. Intanto è il primo disco in cui appaiono i 4 simboli (legati al simbolismo delle rune) del quartetto e nel fronte di copertina, a guardare bene l’immagine del vecchio, affiora alla mente anche la carta del Dieci di bastoni, che mostra un uomo, di spalle, che a fatica regge una fascina di 10 rami che paiono spade. Ad osservarlo bene, il viso del vecchio di Led Zeppelin IV, ricordo quello del mago e guaritore George Pickigill (1816-1909), figura chiave nella comunità esoterica del diciannovesimo secolo, che visse nell’Essex. Aprendo l’LP ci si trova davanti all’Eremita dei tarocchi, qui disegnato dall’artista Barrington Colby Mom e commissionato da Page, che in una famosa intervista sulla simbologia della grafica del disco (ancora piena di mistero) si limitò a dire:  “Il vecchio che trasporta la legna è in armonia con la natura. Prende dalla natura e restituisce alla terra. E’ un ciclo naturale…La sua vecchia casetta viene abbattuta  e lui è costretto a vivere in questi ghetti urbani. L’eremita regge la luce della verità e dell’illuminazione per un giovane ai piedi della collina. Coloro che conoscono le carte dei tarocchi sacco cosa significa l’Eremita.”

MA QUALI LUOGHI POSSIAMO COLLEGARE ALL’ALBUM ALLORA?

Zoso

Foto di Gloria

Sicuramente la cittadina di Reading, dove ogni agosto si tiene un famoso festival di musica , che si svolge in concomitanza con il vicino Leeds Festival, dove gli stessi ospiti (di solito con poche differenze) si esibiscono sui due palchi nello stesso week-end.  Le due manifestazioni si tengono infatti nello stesso periodo (in un weekend d’agosto, dal venerdì alla domenica), hanno lo stesso management e condividono gli stessi artisti: le line-up si esibiscono in entrambi gli eventi ma in giorni diversi. La selezione musicale è vastissima e si passa dal rock alla musica dance ed elettronica. Quello di Reading è un festival davvero longevo, nato nel 1961 per volere di Harold Pendleton (fondatore del Marquee Club di Londra) e ha visto anche gli Zeppelin, New Order, Swans, Nirvana, Sonic Youth, Nick Cave o Public Enemy calcarne il palco.

READING E LEEDS

reading

Reading Festival

Reading è stata in passato una città romana e visitandola potrebbe ricordarvi un po Bath. E’ meta di pellegrinaggio culturale, visto che la Reading Prison è famosa per aver ospitato anche Oscar Wilde, arrestato per oltraggio alla decenza, con l’unica colpa di essere omosessuale. Wilde trascorse due anni nelle prigioni di Reading e qui scrisse il suo famoso De Profundis, mentre appena rilasciato si dedicò al racconto The Ballad of Reading Gaol (questo il nome delle carceri). Pensate che Bansky sulle mura di questa costruzione ha dipinto un carcerato in procinto di evadere.

Altra città che leghiamo a questo album è Birmingham (la città dei Duran Duran), visto che sul retro di copertina pare sia ritratto il grattacielo Salisbury Tower.

BIRMINGHAM

Birmingham

Birmingham

E ancora, tre sono le location in cui venne registrato Led Zeppeli IV: gli Island studio di Londra,  il Sun Set Sound di Los Angeles (Going to California è uno dei singoli che adoro) e Hedley Grange, una casa che divenne anche studio di registrazione, ubicata nella campagna dell’Hampshire. Non credo che sia un luogo turistico, ma per la musica è un posto importante, visto che ci hanno soggiornato, in cerca di ispirazione e quiete anche Genesis, Fleetwood Mac, Peter Frampton e Bad Company.

HEADLE GRANGE

A dire il vero non era poi così tranquilla, almeno per Plant e Bonham, che temevano gli spiriti che abitavano quel luogo affascinante quanto inquietante. Una tipica casa di campagna inglese, che a fine Settecento era stata rifugio per orfani e ammalati e che dal 1870 era stata riconvertita in abitazione privata. Page la definì spettrale e umida e il titolo del singolo Black Dog era una sorta di omaggio ad un labrador retreiver nero, che ogni giorno si presentava nel giardino della casa. La cosa strana era capire da dove giungesse, visto che lì vicino non c’erano abitazioni. Ma come saprete: c’è da guardarsi alle spalle quando si parla dei Led Zeppelin, perchè nulla  come sembra e tutto è avvolto da uno spaventoso e affascinanate alone di mistero….

 

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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