Ho letto che nell’antichità, i Galli usavano sedere sotto ad una Quercia quando dovevano decidere di questioni importanti legate alla vita pubblica. I Celti celebravano i loro sacrifici nei pressi di questo albero, simbolo per loro di giudizio e sacralità.
In Emilia Romagna esiste un festival itinerante che onora gli alberi e la natura, si chiama “Alberi in cammino” ed è nato da un’idea del regista romano Gabriele Parrillo, che nel 2021 ha proposto un ciclo di cinque percorsi poetici nell’Appennino emiliano per recuperare la vicinanza con la flora monumentale della regione. E’ un festival che abbraccia appieno il nostro spirito di valorizzazione del territorio attraverso la musica e l’arte.
Ovviamente volevo testare questa esperienza e così ho preso parte all’ultima giornata della kermesse, che si è svolta nella mia città natale, Scandiano (RE). Il percorso si snodava su 6km di collina, con patenza da Monte Evangelo (430 s.l.m), promontorio che guarda sulla città del Boiardo e che ha una vista davvero suggestiva sull’intera zona circostante. E’ un punto di partenza noto a chi percorre il sentiero CAI Lazzaro Spallanzani (intitolato al naturalista nato a Scandiano), sentiero che attraversa tutte le fasce di vegetazione dell’Appennino Reggiano arrivando a S. Pellegrino in Alpe, sul crinale Tosco Emiliano. Poichè conoscevo bene il sentiero, che ci avrebbe portato a terminare la performance alla Grande Quercia dei Cento Rami, temevo di non godermi appieno lo spettacolo, che a chi non è pratico della zona ha sicuramente dato l’opportunità di ammirare uno splendido scorcio naturalistico. E invece il Festival ha saputo coinvolgermi, portandoci in una parte di sottobosco che non conoscevo. E’ qui che anche noi spettatori abbiamo iniziato ad essere parte attiva della performance poetica.
Nel bosco ci attendeva Gabriele Parrillo, attore romano, che prima ancora di pronunciare qualsiasi parola, ci ha richiamato a sé con il suono di un didgeridoo, strumento antico che gli aborigeni costruivano recuperando un ramo di Eucalipto scavato internamente dalle termiti. Non a caso tutti gli strumenti usati durante la performance erano in legno, suonati senza amplificazione, quasi si fondessero ai suoni della natura. Il mimo e danzatore Mauro Vizioli, guidato dalle coreografie di Hal Yamanouchi, è stato invece il nostro spirito guida, un folletto del bosco che pareva mimetizzarsi a perfezione nella fitta vegetazione circostante.
UN MIMO DANZANTE IL NOSTRO SPIRITO GUIDA DEL BOSCO
I testi scelti da Gabriele Parrillo, che con l’enfasi di chi vuole valorizzare e abbracciare la terra, ci hanno travolti di parole, erano tratti dai testi di Tasso, Hesse, Shakespeare, Yeats e le liriche di Mariangela Gualtieri. Oltre a componimenti originali scritti per l’occasione. Se devo essere sincera non è stato sempre facile restare connessa a quel flusso di parole, mentre gli occhi venivano rapiti dalla bellezza della natura.
IL SENTIERO SPALLANZANI SI SNODA PER 135 KM
Interessanti le incursioni muscali della violoncellista italo-brasiliana Daniela Savoldi, che negli anni ha collaborato con i Calibro 35, Muse, Mannarino, Le Luci della Centrale Elettrica, Nada e Paola Turci. L’abbiamo trovata che ci aspettava in una distesa verde, che guardava il Monte Cusna e la Pietra di Bismantova: davvero un momento poetico, con noi seduti a terra, come alberi senza radici in cerca di pace.
Lo spettacolo è durato più di due ore e durante il nostro pellegrinare per la collina abbiamo visto calare anche il sole. Credo che ottobre sia un mese perfetto per questo tipo di eventi, perchè i colori della natura acquisiscono le tinte più calde dell’autunno e le temperature sono miti.
Il percorso non presentava particolari difficoltà tecniche, era praticabile anche da escursionisti non esperti e da bambini. Per chi non lo sapesse il sentiero Spallanzani si snoda per 135 km lungo il crinale tosco-emiliano dell’Appennino e proprio sulla collina di Scandiano il naturalista Lazzaro Spallanzani effettuò le sue prime osservazioni. Se passate da queste parti a fine camminata potete fermarvi a pranzo al Circolo della Caccia, che oltre a piatti tipici, soprattutto in estate, offre anche qualche proposta vegetariana.
DANIELA SAVOLDI E’ STATA ANCHE LA VIOLONCELLISTA DI VASCO BRONDI
Il giorno in cui ho preso parte all’evento avevo voglia di stare nella natura, di vestire in modo comodo, di sentirmi libera. Ero nel perfetto mood per abbracciare un progetto patrocinato e sostenuto da Festival Lentezza, manifestazione che si svolge ogni anno a giugno a Colorno (PR) e che propone con musica, immagini, laboratori e attività un confronto con il nostro rapporto col tempo.
La giornata si è conclusa ai piedi della Quercia dei Cento Rami, che secondo un libro che custodisco a casa (“Alberi a Scandiano” di Ivan Basenghi e Ugo Pellini) dovrebbe avere dai 250 ai 300 anni. E’ alta circa 22 metri e per noi scandianesi rappresenta un luogo magico e a noi caro, immerso nel verde della collina, a pochi passi da un agriturismo utilizzato per matrimoni. Sotto i suoi rami, dove di sera si radunano animali selvatici e di giorno passeggiano amanti del trekking, si è concluso lo spettacolo.
Non voglio svelarvi nulla sulle performance, così che possiate viverla a vostro modo nel caso verrà replicata il prossimo anno. Vi lascio solo il mio pensiero, scritto da mamma, con cui ho condiviso questo poetico cammino. Gli organizzatori avevano lasciato foglie di carta, su cui appuntare le nostre sensazioni a fine giornata.
LA QUERCIA DEI CENTO RAMI HA QUASI 300 ANNI
In tanti anni di viaggi, festival e concerti ho assistito anche numerosi eventi eco-musicali, l’unica cosa che forse mi sentirei di consigliare quando si fanno questi eventi é di lasciare anche qualche informazione più succulenta sul territorio che in quel momento ci ospita. Informazioni che possono ritrovarsi nei testi proposti o nella presentazione dell’evento. Molto bravo in questo senso era stato Angelo Tonelli, scrittore e organizzatori della rassegna “Canti del Fiume più vasto”, che del fiume, della natura e delle leggende celtiche legate agli alberi ha saputo svelarci in modo inconsueto molte curiosità.
Tutti gli “Alberi in cammino”, inseriti nell’elenco degli alberi monumentali di pregio regionale, sono stati selezionati ed individuati da Gabriele Parrillo attraverso approfondite ricerche, sopralluoghi e dialoghi diretti con le persone che dei luoghi custodiscono la storia.
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festival che si svolge tra settembre e ottobre
Teatro d’avanguardia con performance itineranti
Ingresso gratuito nel rispetto nelle normative anti-COVID
Consigliate scarpe da trekking-ginnastica, un telo per sedersi
Abbigliamento comodo
festivalentezza@gmail.com